Anestesisti in fuga, riduzione dei posti letto in neonatologia e nefrologia, liste di attesa e piano ferie: sono tantissimi i problemi che attanagliano l’Ast Ascoli, ed in particolare – in questo momento – l’ospedale “Mazzoni” di Ascoli. Tanto che il sindaco Marco Fioravanti ha chiesto alla dg Nicoletta Natalini un incontro per capire cosa sta accadendo.
Al summit, che si è tenuto oggi 23 maggio, la direttrice di Ast ha spiegato punto per punto le motivazioni alla base di alcune decisioni che hanno comportato una necessaria riorganizzazione di alcuni reparti.
ANESTESIA E RIANIMAZIONE – Nel reparto Anestesia del “Mazzoni” è accaduto che «dieci anestesisti dell’ospedale di Ascoli – dice la Natalini – hanno inviato una comunicazione con la quale hanno chiesto di poter continuare a lavorare per questa azienda e ad Ascoli, ma di essere messi in condizione di poter agire con serenità e competenza.
Si sono purtroppo creati problemi di relazione interni a quell’unità operativa, cosa sulla quale abbiamo fatto approfondimenti e verifiche. Si tratta di una situazione assolutamente eccezionale e mai verificatasi prima, di cui ci siamo occupati immediatamente appena ne siamo venuti a conoscenza, cercando di gestire le problematiche e, soprattutto, rassicurandoli. Sono fiduciosa che resteranno e continueranno a fare il loro ottimo lavoro, sia in sala operatoria, sia in rianimazione, sia a supporto di tantissime altre unità operative ospedaliere».
NEONATOLOGIA – Il direttore generale fa chiarezza anche sul numero di cullette dell’unità operativa complessa di neonatologia dell’ospedale “Mazzoni”: «Quelle in dotazione (portate da 5 a 3, ndr) sono sufficienti per il reale fabbisogno della popolazione, tenendo a riferimento i dati di attività. Guardando cioè nel tempo, nei mesi e negli anni passati, quante cullette erano effettivamente occupate. E abbiamo visto che 3 erano quelle necessarie a soddisfare il fabbisogno di ricoveri di neonati. Abbiamo quindi dimensionato il personale di assistenza alle cullette occupate. Nessun cosiddetto “rischio clinico” per i pazienti e per il personale. E’ tutto in sicurezza, valorizzando la professionalità degli operatori del reparto».
NEFROLOGIA – «Nessun rischio di chiusura. Come proposto dal direttore Giuseppe Fioravanti – spiega la direttrice – viene ridimensionato temporaneamente a 8 letti (da 16, ndr), ma le sedute di dialisi vengono tutte garantite e ci mancherebbe altro, è un trattamento salvavita.
La causa di questa riduzione sta nella gravissima carenza di medici specialisti in nefrologia che, purtroppo, nonostante tanti e differenziati tentativi di reclutamento non siamo riusciti a colmare. Ai pensionamenti si sono aggiunte improvvise malattie che hanno ridotto in modo importante i nefrologi in servizio. E’ appena entrato in servizio un medico specializzando che farà affiancamento e formazione. Continuiamo a cercare per reclutare nuovo personale, ma anche i nefrologi, come altri tipi di specialisti, sono davvero pochi nel panorama italiano».
LISTE DI ATTESA – Natalini: «L’attenzione è massima e, oltre al reclutamento di specialisti nelle branche più in difficoltà, stiamo lavorando sulla riorganizzazione delle presenze per riuscire ad incrementare le agende di prenotazione. Un esempio è quello della Radiologia dove spostare un tecnico dal turno notturno a quello diurno ci ha permesso di offrire più appuntamenti ai cittadini.
Abbiamo incrementato circa 260 prestazioni la settimana, in gran parte ad Ascoli. Si tratta di mammografie, Tac, risonanze magnetiche e radiografie tradizionali. Al “Mazzoni”, ogni settimana, mettiamo a disposizione degli utenti 100 radiografie, 11 Tac e 16 prestazioni di senologia (ecografia + mammografia) in più rispetto a prima di aprile».
PIANO FERIE – «I mesi estivi stanno arrivando e non ci troveranno impreparati – continua la Natalini – e abbiamo iniziato a lavorare sul Piano ferie già dallo scorso mese di febbraio. Abbiamo provveduto a rendere stabili molti rapporti di lavoro per dare garanzia di continuità nell’assistenza e non disperdere le competenze acquisite, fino ai limiti massimi consentiti dalle norme. La programmazione c’è, viene fatta regolarmente su tutto».
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