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Ast, Natalini: «Ferie non godute? Dal mio arrivo nel 2023 la situazione è cambiata, lo dicono i numeri»

SAN BENEDETTO - Il direttore generale risponde alle accuse di sindacati e lavoratori che in questi giorni stanno manifestando davanti ai due ospedali provinciali: «Rispetto al 2022, quando non c'ero, nel 2023 sono stati concessi 7.152 giorni di ferie in più»
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Nicoletta Natalini

 

di Pier Paolo Flammini

 

«Nel 2023 è notevolmente aumentato il numero di giorni di ferie del personale dell’Ast di Ascoli Piceno»: parola di Nicoletta Natalini, direttore generale dell’Ast, che così ha risposto in merito alle contestazioni di sindacati e lavoratori che si sono svolte lunedì proprio davanti all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto e martedì di fronte al “Mazzoni” di Ascoli (clicca qui).

 

«Ma voglio essere precisa sui numeri – continua la Natalini – e dunque citerò i numeri esatti, tenendo presente che il mio arrivo in direzione generale è appunto del 2023» (luglio per la precisione l’ingresso ufficiale, ndr).

 

«Nel Piano Operativo Aziendale Integrato c’è il Piano del Fabbisogno Triennale del Personale – afferma – Nel 2023, rispetto al 2022, il numero di giorni di ferie è aumentato per un totale di 7.152 giorni di ferie in più goduti. Se invece calcoliamo l’ammontare dei giorni di ferie non goduti, questi sono scesi a 41.534 alla fine del 2023, precisamente 10.146 in meno rispetto alla fine del 2022: questo significa che oltre al godimento dei giorni di ferie dovuti per contratto nell’anno in corso, si inizia a ridurre l’ammontare delle ferie pregresse. Ma, lo ricordo, io sono qui dal 2023 mentre per quanto accaduto prima del mio arrivo… puntini puntini» afferma con un pizzico di polemica.

 

«Abbiamo una gestione migliore delle presenze e dei turni anche grazie alle assunzioni effettuate. Purtroppo già nel 2019 i nostri dipendenti (sono attualmente circa 2.600) avevano circa 50 mila giorni di ferie non goduti, poi, nel 2020, con l’arrivo della pandemia, è stato necessario uno sforzo collettivo e la situazione è peggiorata. Ma, come dimostrano i numeri, ai quali mi rifaccio per evitare di parlare senza criterio, dal mio arrivo si è invertita questa tendenza. Non possiamo assegnare a tutti le ferie di cui hanno diritto, perché questo, in un solo anno, vorrebbe dire che l’attività ospedaliera si fermerebbe: stiamo spalmando le ferie arretrate in diversi anni in modo da consentire sia il loro legittimo godimento che la garanzia di non interrompere i servizi ospedalieri e sanitari» conclude.

 



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