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Immigrazione nel Piceno, il punto nella riunione del Comitato territoriale in Prefettura

ASCOLI - L’incontro ha visto la partecipazione degli attori istituzionali e sociali del territorio coinvolti nelle politiche migratorie. Sono state scambiate esperienze, rilevate criticità e annunciate progettualità per specifiche problematiche
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Riunione in Prefettura di Ascoli del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione per la condivisione delle problematiche e delle progettualità inerenti ai richiedenti la protezione internazionale, presieduto dal prefetto Sante Copponi.

Il prefetto, nell’introdurre l’incontro, ha espresso soddisfazione per la partecipazione numerosa  sessione del Consiglio, che rappresenta il luogo deputato per raccogliere e scambiare esperienze, competenze e buone prassi utili a delineare le linee di indirizzo per rendere sempre più efficiente ed ordinato il “sistema accoglienza” nel territorio anche in vista dell’imminente stagione estiva che potrebbe portare ad un aumento dei trasferimenti di richiedenti protezione internazionale in questa provincia.

L’incontro ha visto la partecipazione degli attori istituzionali e sociali del territorio coinvolti nelle politiche migratorie, tra i quali si segnala la presenza del Comune di San Benedetto, dei rappresentanti degli Ambiti Territoriali Sociali XXI e XXII, dell’Azienda sanitaria territoriale, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro,  della Questura, dell’Ufficio Scolastico provinciale, del presidio Erap di Ascoli Piceno, delle associazioni datoriali e di categoria, delle Caritas di Ascoli Piceno e San Benedetto , della Croce Rossa di San Benedetto nonché dei rappresentanti degli enti e associazioni che gestiscono l’accoglienza dei migranti in provincia.

Nel corso dell’incontro è emerso un quadro piuttosto rassicurante in ordine alla gestione dell’accoglienza in provincia che fino ad ora si è svolta in maniera ordinata e senza criticità sotto il profilo dell’ordine e sicurezza pubblica.

È necessario mantenere questo standard anche per il futuro collaborando, ciascuno nella propria specificità, al mantenimento di questa realtà.

Sono poi state segnalate, dai vari interlocutori, le seguenti criticità necessarie ai fini dell’inclusione sociale ed economica dei migranti presenti nella nostra provincia: implementazione delle politiche dell’abitare, sia in termini di strutture deputate all’accoglienza dei richiedenti asilo, sia in termini di possibilità abitative agevolate per chi esce dal sistema accoglienza in quanto lavoratore; implementazione dei corsi per l’apprendimento della lingua italiana, dei servizi di mediazione culturale, della formazione e dell’inserimento al lavoro.

Particolare attenzione è stata poi riservata alle “vulnerabilità”, ovvero quella condizione di particolare fragilità nella quale potrebbero trovarsi alcuni richiedenti derivanti ad esempio dalle particolari condizioni di salute, di gravidanza, di disabilità.

Per una gestione ancor più attenta di tali cittadini, per i quali è comunque previsto uno specifico percorso di tutela che si concretizza in una sorta di seconda accoglienza, è stato istituito, come sezione dedicata nell’ambito del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, uno specifico “Tavolo per le vulnerabilità”.


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