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Geologi del Piceno in Islanda, pronti a sfidare la furia del vulcano in eruzione 

TUTT'ALTRO che intimoriti, sperano di potersi avvicinare il più possibile, ma anche di riprendere il volo, stanotte, per l'Italia. Fanno parte di una spedizione marchigiana di 26 professionisti (qui tutti i nomi), partiti il 24 maggio, con l'allerta rossa già attiva. La testimonianza, attraverso le parole dell'ascolana Cinzia Marucci 
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di Maria Nerina Galiè

Ci sono 26 geologi marchigiani – 14 dei quali del Piceno – in Islanda, nella penisola di Reykjanes, a sud della capitale Reykjavik, dove è tornato ad eruttare il vulcano. E’ la quinta volta da dicembre.

I nostri professionisti hanno aderito al progetto “Iceland stop global Warming” organizzato dall’Ordine dei Geologi delle Marche.

Sono partiti il 24 maggio e stanotte (tra il 30 ed il 31 maggio) dovrebbero riprendere il volo per l’Italia.

Dovrebbero, perché l’aeroporto di Keflavik di Reykjavik è a pochi chilometri della zona dell’eruzione.

Nessuna paura da parte dei geologi marchigiani. Tutt’altro.

Sperano infatti fino all’ultimo momento, oltre che di poter riprendere il volo per casa naturalmente di potersi avvicinare il più possibile al vulcano.

«Quando siamo partiti – spiega Cinzia Marucci, geologa ascolana che fa parte della spedizione – c’era già l’allerta rossa per la ripresa dell’attività vulcanica. Ed abbiamo fatto in tempo ad esplorare il sito, reduce dall’eruzione di marzo e camminare sulla lava fresca. E’ stata un’esperienza entusiasmante».

Poi l’eruzione, la mattina del 29 maggio, con la conseguente chiusura di tutte le strade e dell’evacuazione della città di Grindavik (3.800 abitanti).

«La fase più pericolosa – spiega ancora la dottoressa Marucci – è quella inziale quando vengono sprigionati gas tossici, non solo irrespirabili ma che creano anche problemi al traffico aereo.

Ma già oggi la situazione sembra essere in via di miglioramento e ci stiamo preparando per  avvicinarci il più possibile al vulcano, certamente con tutte le precauzioni del caso, qui molto rigide. Poi alla mezzanotte, il volo per l’Italia».

Scopo del progetto è quello di osservare gli effetti che i mutamenti climatici stanno portando nel fragile ambiente della criosfera. «Con il coordinatore Marco Vinci, di Roma – sono ancora le parole di Cinzia Marucci – geologo esperto in geotermia, abbiamo avuto la possibilità di visitare una centrale geotermica ed un posso in costruzione, profondo 2.500 metri».

Ma ecco chi sono i 26 marchigiani, intenzionati a vivere fino in fondo questa esperienza straordinaria.

In 14 sono del Piceno: Cinzia Marucci (Ascoli), Francesca Acciaccaferri (Ascoli),  Morena D’Angelo (Ascoli), Rossella Capriotti (Ascoli), Annalisa Gricinella (Ascoli), Pierluigi Anasparri (Folignano), Andrea Cavucci (Ascoli), Domenico Gentili (Rotella), Massimo De Vecchis (Ascoli), Gianni Mancini (Ascoli), Oreste Schiavoni (Ascoli), Raffaele Prezzavento (Ascoli), Fabio Vannicola (Ascoli), Ugo Cittadini (Ascoli).

Ci sono poi, del Fermano, Massimo Magnaguadagno (Campofilone), Paolo Malaspina (Fermo), Giordano Fortuna (Fermo), Diego Pacetti (Amandola).

Del Maceratese: Mauro Cataldi (Caldarola), Elena Sorci (Cingoli), Marco Caporaletti (Tolentino), Marcello Maccari (Camerino), Fabio Lunerti (Gagliole).

Ed ancora del Pesarese: Cristiana Nasoni (Urbino), Massimo Sergenti (Fano), Ennio Palma (Urbino).

 


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