di Lino Manni
Il 9 giugno 1974, 50 anni fa, è una data storica per una piccola città di provincia come Ascoli. Un grande giorno, ricco di gloria, di gioia, di lacrime e di abbracci. Per la prima volta nella sua storia calcistica l’Ascoli del presidente Costantino Rozzi e dell’allenatore Carlo Mazzone approda nell’olimpo del calcio nazionale, in Serie A.
Il tutto si materializza nella penultima giornata del campionato di Serie B 1973/1974. L’Ascoli gioca al “Del Duca” con il Parma. I bianconeri passano in vantaggio al 59’ con Morello, subentrato all’inizio del secondo tempo a Legnaro, ma vengono ripresi al 79’ con un gol di Volpi. Trepidazione ed ansia sulle tribune dei tifosi bianconeri. Poi dalle radioline (allora non c’erano i social), grazie alla trasmissione Rai “Tutto il calcio minuto per minuto” arriva la notizia della sconfitta del Como sul campo della Reggiana. È fatta, è Serie A, nonostante il pari con il Parma (1-1). Il punto è sufficiente per la matematica promozione.
Inizia la festa bianconera con la pacifica invasione di campo (una volta si poteva fare al termine del campionato). Poi tutti in Piazza del Popolo, caroselli di auto per le vie del centro, bandiere al vento fino a tarda sera. La febbre sportiva, la passione, l’entusiasmo del popolo bianconero toccano i picchi più alti. Il grande amore per la squadra del cuore, una sorta di malattia inguaribile per molti, coinvolge tutto e tutti. Nella storia del calcio italiano, per la prima volta, una squadra delle Marche approda in Serie A. L’Ascoli è tra le 16 squadre dell’olimpo del calcio nazionale.
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Il campionato di Serie B 1973/1974 è stato un torneo dove i bianconeri sono stati sempre al vertice. La squadra di Carletto Mazzone parte alla grande, con il piede giusto, centrando tredici risultati utili consecutivi. La vittoria valeva ancora 2 punti. È una fantastica galoppata che porta l’Ascoli a chiudere il campionato in vetta con gli stessi punti del Varese (51) e uno in più della Ternana. Ascoli, Varese e Ternana salgono in serie A.
L’Ascoli termina il campionato con l’imbattibilità casalinga. Al “Del Duca” non si passa: 13 vittorie e 6 pareggi. In totale i bianconeri in 38 partite conquistano 16 vittorie, 19 pareggi e solo 3 sconfitte, tutte in trasferta con Taranto (1-0), Novara (3-1) e Catanzaro (1-0). Realizzano 41 reti subendone solo 22. Una delle migliori difese: meglio aveva fatto solo la Ternana con 20 gol. Il cannoniere della squadra è un certo Renato Campanini, la “faina”, che gioca 36 partite realizzando 14 reti. Niente male per “faccia da gol” (così ribattezzato dai tifosi) nonostante i suoi 35 anni. Lo segue a ruota un emergente centravanti, Massimo Silva, che va a segno 10 volte. Altro goleador un difensore, il “rosso” della squadra, Mario Colautti, friuliano di Tarcento in provincia di Udine, infallibile sui calci di punizione. In 35 partite il difensore centrale (il libero di una volta) va in gol 6 volte. L’undici base dell’Ascoli, come una filastrocca: Grassi, Perico, Legnaro, Colautti, Castoldi, Minigutti, Colombini, Vivani, Silva, Gola, Campanini. Le prime alternative (non riserve) erano Morello, Vezzoso, Carnevali, in un campionato dove in panchina andavano il secondo portiere e due giocatori ed era autorizzata una sola sostituzione.
La rosa completa dell’Ascoli 1973/74 con presenze e gol. Portieri: Marcello Grassi (30), Pierluigi Masoni (8). Difensori: Giuliano Castoldi (37), Mario Colautti (35 e 6 gol), Gaetano Legnaro (34), Eugenio Perico (35 e 2 gol), Sergio Reggiani (13), Sergio Vezzoso (12 e 1 gol). Centrocampisti: Steno Gola (36 e 1 gol), Ezio Minigutti (28), Mario Morello (30 e 4 gol), Mario Vivani (34). Attaccanti: Angelo Calisti (2), Renato Campanini (36 e 14 gol), Giovanni Carnevali (28 e 2 gol), Mauro Colombini (17), Luigi Quaresima (1 e 1 gol), Massimo Silva (36 e 10 gol).
I risultati:
Bari-Ascoli andata 0-0; ritorno 0-1, Ascoli-Perugia 1-0; 3-1, Avellino-Ascoli 2-2; 0-2, Ascoli-Spal 3-0; 0-0, Ascoli-Ternana 2-1; 2-2, Varese-Ascoli 1-1; 0-0, Atalanta-Ascoli 1-1; 1-1, Ascoli-Brindisi 1-1; 1-1, Reggina-Ascoli 0-0; 0-1, Ascoli-Novara 2-0; 1-3, Palermo-Ascoli 1-1; 0-2, Ascoli-Catania 2-1; 1-1, Arezzo-Ascoli 0-0; 1-1, Taranto-Ascoli 1-0; 0-1, Ascoli-Catanzaro 1-0; 0-1, Brescia-Ascoli 0-1; 0-2, Ascoli-Reggiana 1-0; 0-0, Parma-Ascoli 0-0; 1-1, Ascoli-Como 1-1; 0-1
A come Ascoli sui quotidiani locali per celebrare la prima storica promozione in serie A. È l’inizio dell’età dell’oro per l’Ascoli del presidentissimo Costantino Rozzi. Uno che doveva temporaneamente essere il presidente della squadra di calcio e che invece dal 4 giugno 1968 e per ben 26 anni, ovvero fino al giorno della sua morte, il 18 dicembre 1994, restò il numero uno della società di corso Vittorio mantenendo le promesse fatte. Già perché Lui, tra lo stupore degli altri dirigenti, si lasciò andare ad una storica promessa ai tempi della serie C: “Dobbiamo andare in serie B; so che è difficile perché ci va solo la prima classificata ma poi sarà più facile andare in serie A perché ne vengono promosse tre”. Promessa mantenuta.
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