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Barlocci e Tonelli al veleno su Simone De Vecchis: «Viabilità e parcheggi, ignora quel che dice, senza scrupoli»

I DUE CONSIGLIERI PROVINCIALI del Gruppo Misto replicano alle dichiarazioni del collega in merito alla questione relativa all'uso degli spazi al di sotto delle sopraelevate a San Benedetto come posti auto
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di Pier Paolo Flammini

 

Nervi ancora tesi in Consiglio provinciale, con i due consiglieri del Gruppo Misto, Daniele Tonelli e Luciana Barlocci, inviperiti per alcune dichiarazioni del collega Simone De Vecchis in tema di viabilità (clicca qui): «Quando pensavamo di aver visto e udito tutto, il Consigliere Simone De Vecchis ha superato sé stesso con un’azione deplorevole» è l’esordio dei due consiglieri, che continuano: «Il Consigliere, con totale mancanza di rispetto istituzionale, ha parlato nella conferenza stampa del 1° giugno scorso riguardo alla vicenda dell’area sottostante i cavalcavia Ascoli Mare come se ne fosse l’ideatore. Ignora, però, che la delega alla viabilità appartiene al Consigliere Daniele Tonelli e che le trattative e i possibili accordi sono iniziati ben prima del suo arrivo in Consiglio Provinciale».

 

Durissimo il prosieguo: «De Vecchis non si fa scrupolo di attribuirsi meriti che non gli appartengono, né mostra rispetto per chi realmente detiene la delega, partecipando a riunioni senza mai menzionare la sua incompetenza. Inoltre, “il facilitatore” omette volutamente che la questione è strettamente tecnica e riguarda enormi restrizioni, se non veri e propri impedimenti, per rendere fruibili al pubblico le aree in questione, le quali devono rispettare requisiti tecnici e normativi stringenti».

 

Nel merito della questione parcheggi «il Presidente Loggi dovrebbe non solo raggiungere un accordo economico con il Comune di San Benedetto del Tronto, ma anche e soprattutto assumersi la responsabilità di firmare un atto, dato che il Dirigente facente funzione alla Viabilità della Provincia è in totale disaccordo per i motivi sopra menzionati. Anche l’ex Dirigente Antonino Colapinto aveva espresso più volte i suoi dubbi, citando numerose sentenze, e in oltre un anno non aveva disposto alcuna convenzione, contrariamente a molte altre di cui si è occupato. Lo stesso dirigente che ha lasciato la Provincia in seguito all’annosa vicenda degli 11 milioni di Fondi Regionali persi per la strada Mezzina».

 

«Ancora più grave è l’insinuazione che i sottoscritti, delegati all’Edilizia Scolastica e alla Viabilità, abbiano mancato qualche obbligo. De Vecchis dovrebbe sapere che un Consigliere Delegato Provinciale non ha potere decisionale e agisce in supporto al Presidente, senza sostituirlo nelle decisioni. È nostro obbligo e dovere segnalare le criticità, che nei nostri settori erano enormi. Tutto ciò è confermato e riportato nell’atto del 29 aprile scorso, in cui la Corte dei Conti ci ha comunicato lo stato di dissesto dell’Ente. Noi le abbiamo sempre fortemente ribadite a tutte le maggioranze, restando purtroppo inascoltati» si legge nella nota.

 

E infine: «Ci chiediamo invece di cosa si sia occupato De Vecchis, visto che le sue presenze negli uffici della Provincia sono rare, così come le sue iniziative. Dov’è la sua impronta politica? In due anni e mezzo nessuno l’ha notata. È incredibile che lo stesso non sappia che dei 930 chilometri di strade provinciali, almeno l’80% siano collocate nelle aree interne, alcune delle quali sono vere e proprie mulattiere ancora difficilmente fruibili dopo gli eventi sismici del 2016. Le strade costiere non sono mai state abbandonate a sé stesse, così come non sono stati privilegiati gli istituti scolastici superiori. Speriamo vivamente che il Presidente Loggi, nonostante il rapporto strettissimo con il Consigliere, non condivida le gravissime affermazioni espresse in conferenza stampa, di cui De Vecchis dovrà assumersi la responsabilità e dimostrarne la veridicità. A cosa si riferisce quando parla di “ricatti” perpetrati al Presidente? Il Presidente Loggi deve chiarire o smentire queste gravi accuse, che gettano un’ulteriore ombra sul suo mandato e non permetta a nessuno, men che meno a un consigliere, di offendere ulteriormente l’immagine della Provincia di Ascoli Piceno».

 


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