«Il sindaco Fioravanti non fa altro che dire “faremo, costruiremo”, come se non avesse nulla da rivendicare di importante, nulla di cui veramente vantarsi nei passati cinque anni. Tutto che viene fuori ora, come il finale dello sparo di Sant’Emidio che a noi ascolani piace davvero tanto, compresi fantomatici nuovi ospedali che invece sono reparti nati dal depauperamento degli altri».
E’ l’affondo duro che Emidio Nardini, candidato sindaco di Ascoli per il centrosinistra, ha fatto nei confronti del suo avversario Marco Fioravanti ormai alla vigilia del voto per le amministrative.
«La città subissata di faccioni su manifesti dai costi esorbitanti, capaci di comunicare solo l’idea di una spietata guerra interna, confermata poi dalla questione Viscione» afferma Nardini. «Promesse elettorali mirabolanti con Ascoli smart city addirittura rivale solo di New York e Tokyo; con il progetto Carbon comparso dal nulla e inattuabile senza modifica del piano regolatore; con hotel a cinque stelle. Tutte cose che escono fuori come il coniglio dal cilindro, non si sa poi per quale utilità».
Critiche di Nardini anche agli ultimi post social di Fioravanti «che si presenta in foto sul suo profilo social con un bambino scimmiottando e sbeffeggiando lo slogan dell’avversario. Come prendere più piccioni con una fava: usare minori in campagna elettorale, mancare di rispetto allo schieramento opposto e soprattutto toccare il fondo, mettendo in evidenza come lui abbia dalla sua i fatti (ma quali, a parte marciapiedi e asfalti, quelli si davvero tanti) e io le parole. Ma cos’altro può avere infatti uno sfidante se non la forza delle sue convinzioni e l’entusiasmo dei progetti?» conclude Nardini.
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