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Cardiologia riabilitativa, un’eccellenza del “Madonna del Soccorso”, e da oggi ancora di più

SAN BENEDETTO - Nuova organizzazione per la gestione dei posti letto che consentirà di collaborare meglio con la Regione e lo Stato. Il primario Parato: «Qui da sempre all'avanguardia»
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Cardiologia Riabilitativa, al centro il primario Parato

 

di Pier Paolo Flammini

 

A volte basta riorganizzare: spostare o ridefinire aspetti diversamente consolidati, per ottenere una nuova visione di quel che già c’era. La Ast di Ascoli ha così deciso di riorganizzare l’unità operativa complessa di cardiologia riabilitativa: il settore diretto dal primario Vito Maurizio Parato ha ottenuto il riconoscimento dell’attività clinica effettivamente erogata ai pazienti, ovvero differenziare i posti letto sulla base di tre livelli di complessità: quattro posti letto per i ricoveri di elevata complessità (semi-intensivo), due posti letto per ricoveri di riabilitazione cardiologica e 12 posti letto (di cui uno in day hospital) per la cardiologia per acuti.

 

«La cardiologia di San Benedetto ha un altissimo livello qualitativo – afferma il direttor generale Ast Nicoletta Natalinima per ragioni organizzative non riusciva a evidenziare le sue capacità. La cardiologia riabilitativa di San Benedetto potrà avere dei posti letto per chi fa chi ha bisogno di assistenza intensiva, chi fa riabilitazione cardiologica e una riabilitazione per acuti. Dunque tre codici per posti letto diversi, quindi avremo, nell’ambito anche dei dati forniti, la giusta valorizzazione per il lavoro che viene svolto nel nostro reparto. L’azienda potrà rendicontare e valorizzare adeguatamente tutte le prestazioni erogate a favore dei pazienti. Dispiace che a volte i tempi lunghi al Cup offuschino l’alto livello degli interventi in cardiologia».

 

«Finalmente abbiamo un inquadramento formale dei posti letto in cardiologia che ci consente di trasmettere il flusso di dati alla Regione e al Governo – afferma il primario ParatoQui registriamo 300 ricorveri l’anno per la cardiopatia acuta, anche se le urgenze si concentrano molto in questa area della costa soprattutto d’estate perché con i flussi turistici la popolazione aumenta».

 

«A San Benedetto abbiamo una mortalità dello 0,98% dei ricoverati in reparto, contro una media italiana del 4% – continua Parato – Siamo al momento gli unici nella Regione Marche a organizzare programmi di riabilitazione cardiologica: in questo ospedale si impiantano peace maker già dagli anni ’80, il terzo ospedale in Italia a fare questa operazione dopo il Niguarda di Milano e il San Camillo di Roma. Da allora abbiamo cumulato duemila pazienti che continuiamo a seguire o in situ oppure anche con la medicina a distanza».

 

«Le riabilitazioni vengono gestite in una rete unica integrata – afferma il direttore dell’unità operativa complessa di Fisica e Riabilitativa dell’Ast di Ascoli, Alfredo FioroniLa riabilitazione è una disciplina trasversale e richiede una organizzazione flessibile. A livello di riabilitazione cardiologica i nostri servizi sono ottimi. Molto importanti le recenti valutazioni cardio-polmonari. Sottolineo che nelle metropoli e nelle grandi città la riabilitazione cardiologica avviene con il supporto di grandi parchi urbani, qui invece abbiamo un intero territorio come un grande parco pubblico, tra mare, colline e montagna, e questo può aiutare le riabilitazioni terapeutica».


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