di Peppe Ercoli
Grazie ad una nuova iniziativa avviata dal PAS Polo Accoglienza Solidarietà e dalla Casa di Cura Villa San Marco di Ascoli si ampliano i servizi sanitari dell’ambulatorio solidale della Caritas diocesana di Ascoli Piceno.
Nell’ottica di un sostegno sempre più ampio ai bisogni dei più fragili, è stato siglato infatti dall’associazione PAS (a vantaggio della rete delle associazioni che rappresenta) un accordo di collaborazione con Villa San Marco per l’erogazione di prestazioni gratuite a persone in condizioni di fragilità e vulnerabilità.
L’importante novità è stata presentata nel corso di una conferenza stampa presenti il presidente del Pas Pino Felicetti, il vescovo Gianpiero Palmieri, il presidente della clinica San Marco Antonio Romani, il direttore generale dell’Ast di Ascoli Nicoletta Natalini e il presidente della Fondazione Carisap Maurizio Frascarelli. Anche il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti ha favorevolmente accolto la novità illustrata dalla dottoressa Anna Capriotti.
«Si tratta di prestazioni che ampliano le attività dell’ambulatorio sociale e dell’armadio farmaceutico che la Caritas diocesana mette a disposizione gratuitamente nello studio dentistico allestito nelle sale del Polo Accoglienza Solidarietà per quanti si rivolgono al Centro di Ascolto della Caritas stessa» ha spiegato Felicetti.
L’accordo prevede l’erogazione gratuita da parte della Clinica San Marco (finanziatore esclusivo dell’operazione) di prestazioni fino a un massimo di 5.000 euro annue per tre anni, computate secondo il prezziario regionale, fino ad un massimo di 100 ogni anno. Le prestazioni diagnostiche previste nell’accordo sono quelle cardiologiche, ecografiche, di endoscopia digestiva, risonanza magnetica, tac e altro. L’unico collettore delle richieste sarà il Centro d’ascolto della Caritas che provvederà a tenere i rapporti con Villa San Marco.
«Nella Clinica San Marco ci sono medici che sono dipendenti della struttura, ma ci sono anche professionisti che, mi preme molto sottolinearlo, si sono spontaneamente resi disponibili per effettuare visite gratuitamente, senza alcun compenso economico; una cosa che mi ha fatto molto piacere», ha detto il presidente della Clinica Antonio Romani.
Da una recentissima indagine effettuata sul territorio provinciale è risultato che oltre 600 famiglie, 250 single, 300 migranti e 120 senza fissa dimora sono in forte disagio abitativo. E’ presumibile che queste stesse persone, oltre ad avere problemi per la casa, abbiamo difficoltà a curarsi.
Nel progetto è fondamentale il ruolo della Fondazione Carisap il cui presidente Maurizio Frascarelli ha posto in evidenza «il problema delle persone indigenti che rinunciano a curarsi per destinare le proprie esigue risorse ad altre spese e questa iniziativa va in aiuto a queste persone».
D’accordo il vescovo Palmieri: «C’è bisogno di un’assistenza sanitaria accessibile per tutti, soprattutto per i più fragili. Il problema – ha spiegato – sono le liste di attesa che determinano una spaccatura sociale fra chi può permettersi una sanità privata e può curarsi subito e chi invece in quella pubblica è costretto a lunghe attese».
Sul punto è intervenuta il direttore sanitario dell’Ast Nicoletta Natalini che ha proposto una chiave di lettura diversa. Ha tenuto infatti a specificare che «la sanità vive un momento di difficoltà ma anche di abbondanza. Non abbiamo mai erogato tante prestazioni di qualità come adesso, il 40% in più di prima del Covid. Sembra un paradosso sentire che le famiglie rinunciano a curarsi – ha aggiunto Natalini – credo allora ci sia un problema di comunicazione di passaggio: il problema è erogare la prestazione giusta, alla persona giusta, al momento giusto. Dobbiamo lavorare insieme sui percorsi di presa in carico dei pazienti, diagnostici e terapeutici».
Infine Natalini si è impegnata a studiare un protocollo per far sì che «dove non saranno sufficienti le prestazioni della Clinica San Marco, si farà in modo che il paziente sia preso in carico dalla sanità pubblica, attraverso un canale preferenziale».
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