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Il “Tavolo per l’acqua bene comune”: «L’avevamo detto»

ASCOLI - Il comitato aveva sollevato da tempo criticità sull'acquisizione di Sato da parte della Ciip. Sull'operazione ha ora mosso rilievi la Corte dei Conti attraverso un parere comunque "non vincolante"
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«In 44 pagine la Corte dei Conti ha demolito le delibere dei 48 Comuni che, votando supinamente il testo fornito loro dalla Ciip avevano approvato l’acquisto del gruppo Sato da parte di Ciip. Come avevamo sostenuto ed è stato confermato dalla Corte dei Conti, questa operazione, come la precedente, avrebbe messo a rischio i bilanci della Ciip e lo stesso affidamento in house in mano pubblica del servizio idrico».

E’ il commento di Massimo Rossi, referente del “Tavolo per l’acqua bene comune” in riferimento al parere negativo, non vincolante, della Corte dei Conti sull’operazione approvata dai sindaci dell’Ato 5.

Massimo Rossi

 

Nel corso di una conferenza stampa, il Tavolo per l’Acqua Bene Comune ha posto due domande chiave: «Come mai nessun sindaco o forza politica ha sollevato obiezioni? Perché segretari comunali, dirigenti, revisori e altri preposti non hanno fatto rilievi?»

Rossi ha espresso soddisfazione per la conferma delle loro critiche da parte della Corte dei Conti che, nel documento inviato ai 48 dei 59 comuni delle province di Ascoli e Fermo che avevano approvato l’operazione, ha sottolineato «l’assenza di un piano industriale per l’acquisto di Sato e la decisione incoerente di mantenere l’attuale direttore generale per tre anni, violando i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità del Testo Unico». Rossi: «L’avevamo detto».

Operazione Sato, la Ciip incassa il parere negativo della Corte dei Conti


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