Continua il monitoraggio del nido di tartaruga marina deposto sulla spiaggia di Cupra Marittima, da parte della Guardia Costiera di San Benedetto, insieme con Fondazione Cetacea e Unicam: riunione di coordinamento e sopralluogo sulla spiaggia si sono svolti in Comune, a Cupra appunto.
Il sopralluogo in spiaggia si è reso necessario anche per posizionare un data logger: un sofisticato strumento che permetterà di misurare la temperatura della sabbia, trasmettendo automaticamente i dati raccolti ad un centro che li analizzerà real-time.
Nonostante siano passati pochi giorni dalla deposizione, le uova si trovano in ottime condizioni. Anche e soprattutto, grazie alle misure di protezione adottate. Il calore della sabbia sta facendo il resto, favorendo l’incubazione.
Nei prossimi 20 giorni non sono previste ulteriori azioni.
La prossima riunione di coordinamento è fissata nella prima settimana di luglio. Solo allora gli esperti valuteranno la possibilità di traslocare il nido più a monte, riducendo così il pericolo di inondazione.
La Fondazione Cetacea organizzerà prossimamente incontri sulla spiaggia per sensibilizzare la popolazione al rilevamento delle tracce di tartaruga, con l’obiettivo di proteggere i nidi lungo l’Adriatico.
Saranno organizzati momenti formativi anche per bagnini ed operatori di spiaggia.
«Questo evento rappresenta un grande contributo per il futuro della conservazione delle tartarughe marine. Invitiamo tutti i cittadini ed i turisti a partecipare alle nostre iniziative di sensibilizzazione ambientale, che saranno tante. Sono tutte attività che mirano ad educare la comunità, soprattutto i più piccoli, sull’importanza della conservazione delle tartarughe marine e degli ecosistemi marini», afferma Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea.
Il nido di Cupra è il quinto tartaruga Caretta Caretta rinvenuto in tutto l’Adriatico centrosettentrionale dal 2019, dopo quelli di Pesaro, Jesolo, del Delta del Po e di Milano Marittima.
L’Unità di Ricerca e Didattica Unicam di San Benedetto metterà a disposizione le proprie competenze ed un pool di ricercatori per raccogliere dati eco-tossicologici, studiando il trasferimento madre-embrioni, su cui si hanno pochissime informazioni. «Il nido rappresenta un’opportunità unica per la raccolta di dati fondamentali, tra i quali la temperatura di incubazione delle uova, che influisce sulla determinazione del sesso degli embrioni. Questo monitoraggio è cruciale: rappresenta un’occasione importante di divulgazione scientifica e di formazione pubblica, che permetterà la protezione delle uova fino alla schiusa e la raccolta di dati utili alla conservazione delle tartarughe marine», dichiara il professor Francesco Palermo, docente dell’unità di ricerca e didattica dell’Università di Camerino.
Il sindaco di Cupra Marittima, Alessio Piersimoni, ha emesso un’ordinanza di interdizione dell’area interessata, garantendo impegno e supporto per rendere l’attività di ricercatori e volontari più agevole possibile: «Un ringraziamento speciale va ai cittadini che hanno prontamente segnalato l’evento, permettendo la rapida messa in sicurezza del nido. La cooperazione della comunità è essenziale per la tutela di questo prezioso regalo della natura. Ho emesso l’ordinanza perché è fondamentale mantenere una distanza rispettosa e non disturbare gli animali durante questo delicato periodo».
Il comandante della Guardia Costiera sambenedettese, Alessandra Di Maglio, ribadisce l’importanza del ruolo della Guardia Costiera nella salvaguardia dell’ambiente marino e della fauna che lo abita: «La nostra missione è proteggere il mare e le sue creature. Ma è anche vero che la salvaguardia del nostro mare è una responsabilità collettiva. Abbiamo la fortuna di poter contare sul supporto e sull’esperienza di Fondazione Cetacea ed Unicam. Con l’aiuto di tutti, possiamo garantire un futuro più sicuro per le tartarughe marine e per la biodiversità del nostro Adriatico».
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