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Esame di Maturità, la seconda prova ad Ascoli tra timori e speranze

ASCOLI - Maturandi alle prese con le materie di indirizzo. Greco e Platone al classico, l’immancabile matematica allo scientifico, spagnolo per i ragazzi del Liceo linguistico. Bilancio positivo per la prova in lingua, versioni e studi di funzione si confermano un test impegnativo
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di Federico Ameli

 

Messo da parte il vocabolario di italiano dopo l’attesissima prima prova di ieri mattina, tra il Piceno e il Fermano sono 3.442 gli studenti che nella mattinata di oggi, giovedì 20 giugno, sono tornati sui banchi per svolgere la seconda prova di questa Maturità 2024.

Tre ragazzi reduci dallo scritto di spagnolo al Liceo “Stabili”

 

Come da tradizione, superato il primo scoglio dello scritto di italiano, i ragazzi di ogni scuola si sono cimentati con le materie di indirizzo, affrontando tematiche e tipologie di prova che variano da istituto a istituto.

 

Argomenti diversi e stati d’animo altrettanto differenti si respirano all’uscita di ogni scuola, dove attorno all’ora di pranzo è scattata l’immancabile seduta di commento delle prove, tra chi cerca conforto per i propri dubbi e chi, con animo più sereno, è già proiettato all’orale.

 

È il caso, ad esempio, del Liceo Classico “Stabili” di viale Vellei, che in questi giorni ospiterà la sessione d’esame dei maturandi del classico e del Liceo linguistico. A proposito di lingue, nella mattinata i ragazzi sono stati messi alla prova con la terza lingua straniera, lo spagnolo, confrontandosi con la comprensione e l’analisi di due testi.

 

«Siamo ottimisti – commentano Matteo, Giulia e Trisha, maturandi del Liceo linguistico in attesa dei propri compagni sui gradini dello Stabili – la prova era alla nostra portata, siamo soddisfatti e fiduciosi che sia andata bene».

 

Se i più guardano già all’orale in programma la prossima settimana, altri cercano su Internet le soluzioni delle tracce o, nel caso degli studenti del Liceo classico, della versione di greco, che quest’anno ha visto protagonista Platone e un passo estratto da “Minosse, o della legge”.

 

«Non ce lo aspettavamo – commentano Lorenzo e Ilaria ripensando alla prova consegnata pochi minuti prima – È un autore che solitamente si studia in quarto, e al di là del ripasso svolto in questi giorni non è stato affatto semplice comprendere il significato di alcuni passaggi. Presumibilmente i voti non saranno altissimi».

 

Non se lo augurano, ovviamente, i tantissimi che in queste due mattinate hanno affrontato uno dei banchi di prova più temuti nella vita di ogni studente, il cui ricordo sarà custodito per sempre in un cassetto speciale, al di là dell’esito finale. Esito, comunque, non secondario, anche per chi, con largo anticipo, ha scelto di consegnare la prova allo scoccare delle prime 3 ore, dopo le quali l’uscita da scuola è concessa. Sicurezza nei propri mezzi o consapevolezza di non poter chiedere di più alle proprie conoscenze? Sarà la commissione a stabilirlo.

Il Liceo scientifico “Antonio Orsini”

 

Nel frattempo, anche i ragazzi del Liceo scientifico “Orsini” hanno affrontato la temutissima prova di matematica, che ha messo i maturandi in condizione di scegliere tra gli studi di funzione proposti dai 2 problemi e tra gli 8 quesiti previsti dalla traccia.

 

Come spesso accade, nonostante una prova impegnativa, il sollievo di lasciarsi alle spalle anche questa seconda tappa ha avuto la meglio sulla preoccupazione del caso. In alcuni casi, peraltro, l’adrenalina e il senso di liberazione hanno avuto la meglio su qualche libro di testo, con più di una pagina strappata e caduta vittima dell’entusiasmo del momento nel giardino antistante la scuola.

 

«La prova non era semplice come qualcuno sostiene – afferma Luca, studente del quinto anno del Liceo scientifico – Dal mio punto di vista, molto dipende dalla preparazione e dal programma svolto in classe. Posso dire, comunque, che il livello di difficoltà era in linea rispetto all’esame dello scorso anno».

 

Con due prove su tre già svolte, ora è tempo di iniziare a pensare all’esame orale. Ci siamo passati tutti, ma un po’ di preoccupazione è più che lecita. Il futuro, in fondo, è ancora tutto da scrivere, e per fortuna di “notti prima degli esami” ce ne saranno molte altre ancora.

 

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