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Minaccia di morte la madre brandendo un machete, assolto ascolano

ASCOLI - L'episodio è avvenuto in un appartamento a Monticelli. La donna, che era ai domiciliari, durante il processo ha detto di non ricordare nulla, dando così una grossa mano al figlio
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È stato assolto l’ascolano che, il 21 marzo 2020, avrebbe minacciato la madre brandendo un machete nel quartiere Monticelli. Difeso dall’avvocatessa Rita Occhiochiuso, l’uomo era finito sotto processo per minaccia aggravata dall’uso di un’arma e per aver prospettato un esito mortale.

Quel giorno, gli agenti della Questura di Ascoli sono intervenuti nell’appartamento dove madre e figlio stavano litigando. Al loro arrivo, hanno trovato la casa a soqquadro: l’uomo, un 30enne, aveva avuto un alterco per futili motivi con la madre, una 62enne agli arresti domiciliari. Preso dall’ira, aveva danneggiato mobili e vetri delle finestre con un machete. Gli agenti, intervenuti per calmare la situazione, hanno sequestrato varie armi trovate nell’abitazione, tra cui spade e coltelli.

Il figlio è stato denunciato per le minacce rivolte alla madre brandendo queste armi e successivamente è finito sotto processo. Durante il dibattimento, la donna ha testimoniato, dichiarando di non ricordare perfettamente gli eventi. Ha inoltre riferito di soffrire di depressione e autolesionismo. «Io mi taglio» ha detto al giudice, aggiungendo che il figlio cercava di toglierle i coltelli dalle mani e che la denuncia era stata fatta in un momento di rabbia, ma che i fatti riportati non erano veri. Una testimonianza che ha dato una grossa mano al figlio.


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