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Agenzia privata cerca infermieri interinali per la Sanità picena: i sindacati insorgono

ASCOLI - L'annuncio offre un contratto di 6 mesi, quindi più appetibile di quello offerto dall'azienda pubblica. Intanto, reduci dalla riunione tra vertici Ast e Rsu, parte datoriale e parte sindacale non è allineato. Anzi, l'organismo che rappresenta i lavoratori ha deliberato di organizzare una riunione con i sindaci del piceno «al fine di sensibilizzare tutti sulla drammatica involuzione che sta subendo la Sanità Pubblica picena»
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Gli ospedali “Mazzoni” di Ascoli e “Madonna del Soccorso” di San Benedetto

 

E’ più che un’ipotesi l’utilizzo di infermieri reclutati da agenzie interinali, nell’Ast picena (leggi qui).

La Synergie, sta cercando – “per la Sanità pubblica” è scritto nero su biancoinfermieri laureati, iscritti all’Opi, “per lavorare su tre turni con contratti di somministrazione iniziali di minimo sei mesi, con una retribuzione di 2090,65 euro lorde al mese, dal 1 agosto 2024 al 31 gennaio 2025. Le sedi di lavoro previste includono Ascoli, Montefiore dell’Aso, San Benedetto del Tronto, Ripatransone ed Offida”.

(Continua a leggere dopo la foto)

 

Maurizio Pelosi (Nursind) e Mauro Giuliani (Usb)

A biasimare la scelta ora sono i sindacati  NurSind e Usb: «Questa situazione è inaccettabile e rappresenta un paradosso vergognoso: mentre l’Ast Ascoli assume oss e infermieri solo per i quattro mesi estivi, le agenzie private propongono contratti più lunghi.

Questo evidenzia non solo la cronica inadeguatezza nella gestione del personale da parte dell’Ast, ma anche un pericoloso spostamento verso la privatizzazione del servizio sanitario. Noi siamo fermamente contrari a “appaltare” il pubblico con contratti di somministrazione privati. Il Servizio Sanitario Nazionale è un bene comune e non deve essere svenduto. Esigiamo che il direttore dell’Ast assuma immediatamente personale infermieristico stabile e qualificato da graduatorie di concorso, stabilizzazione e la mobilità extra, per garantire il pieno funzionamento di tutti i servizi.  È ora di dire basta a questa gestione irresponsabile e di pretendere un cambiamento immediato». 

 

Paolo Grassi (coordinatore Rsu)

Ma anche la Rsu dei dipendenti non sono rimasti a guardare: «Paradossali, provocatorie e contraddittorie risultano le dichiarazione della direzione Ast, definendo la dotazione organica congrua anche per far fronte alle eventuali sostituzioni di turni ed a garantire la regolare fruizione delle ferie. 

Abbiamo infatti letto, in data di ieri (26 giugno) che, su incarico della citata direzione, alcune agenzie interinali stanno ricercando personale sul mercato da assegnare all’Ast di Ascoli, disattendendo perfino le domande di mobilità in entrata di sanitari provenienti da altre Ast».

 

Sempre ieri, 26 giugno, si è svolta la riunione tra Rsu e vertici di Ast. Ma il commento di parte datoriale e parte sindacale non è allineato.

Sul tavolo sono tornati i “vecchi” problemi. Oltre che della variazione dell’orario di apertura dei front office cassa e Cup, si è parlato si regolamento mensa, di utilizzo fondi 2023, di graduatorie Peo 2022, di tempi vestizione, di definizione regolamento mobilità interna.

Nicoletta Natalini, dg di Ast Ascoli

La direzione Ast: «L’incontro sindacale programmato di ieri  è stato costruttivo, come non avveniva più, purtroppo, da diverso tempo. Dopo una fattiva collaborazione e tanti risultati raggiunti nei primi mesi di attività della nuova direzione dell’Ast, come ad esempio il conferimento degli incarichi di funzione, il pagamento di molte indennità e produttività rimaste silenti per anni, la stabilizzazione dei precari, negli ultimi due mesi gli incontri sindacali erano stati caratterizzati da accesi dibattiti e scontri su diversi punti, tanto da dover riproporre in più occasioni i medesimi argomenti per impossibilità, non tanto di trovare un punto di incontro, ma di completare il confronto. Ieri, invece – continua la direzione dell’Azienda sanitaria – i rapporti tra la parte datoriale e la parte sindacale sono stati collaborativi e sereni. In due ore di confronto sono stati esaminati tutti i punti all’ordine del giorno. Le parti, a conclusone dell’incontro, si sono assunte entrambe l’impegno di lavorare su temi specifici al fine di arrivare, al prossimo incontro programmato, a discutere più specificatamente sui documenti in elaborazione e sulla loro approvazione. Ci auguriamo tutti di continuare a operare con serenità e serietà per il bene dei lavoratori e dei cittadini». 

 

La Rsu ha invece ha parlato di «atteggiamento dilatorio della stessa Azienda riguardo la soluzione delle ulteriori problematiche che da tempo affliggono l’intera platea del personale dipendente, attraverso le reiterate violazioni di diritti di carattere patrimoniale e normativo che hanno comportato crediti in favore dei lavoratori di diverse migliaia di euro cadauno».

In particolare, l’organismo che rappresenta i lavoratori, sul problema della mobilità interna ha deliberato di «organizzare una riunione con i sindaci del territorio, invitando ovviamente all’iniziativa l’assessore regionale alla Sanità, al fine di sensibilizzare tutti sulla drammatica involuzione che sta subendo la Sanità Pubblica picena».

«È sotto gli occhi di tutti – si legge ancora nella nota della Rsu – l’assoluta necessità di definire con urgenza le problematiche in parola al fine di recuperare, altresì, la buona condizione ambientale fondamentale requisito per la corretta e proficua erogazione dei servizi sanitari. Per le motivazioni sopra descritte la Rsu mantiene lo stato di agitazione del personale riservandosi di programmare le conseguenti iniziative in assenza di concreti e soprattutto tempestivi riscontri, qualora dovessero essere ulteriormente attuate mobilità interne in dispregio al vigente regolamento sulla materia». 

m.n.g.


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