Un nostro lettore ci ha contattato per descrivere una vicenda che gli è capitata quando è venuto a mancare il cane a cui era molto affezionato.
La separazione da un animale domestico è un trauma a tutti gli effetti e nei momenti che precedono i preparativi dell’ultimo commiato, non è sempre facile agire in maniera razionale ed efficace.
Avendo deciso di farne cremare i resti per conservare un contatto fisico con il suo compagno di avventure ed emozioni, il nostro lettore ha avuto una difficoltà ad individuare una struttura idonea, non troppo distante dai luoghi che frequenta abitualmente e dove avrebbe potuto anche assistere al delicato momento.
Incuriositi dalla sua vicenda personale, abbiamo deciso di rivolgere qualche domanda a Daniele Bucci, titolare dell’omonima Agenzia Funebre, prima azienda in provincia di Ascoli Piceno che si occupa, con il suo Ciaoamico.it, di cremazioni ed inumazioni di animali da compagnia, oltre che essere referente in esclusiva per la nostra provincia de “La Cineraria”, unico impianto crematorio per animali domestici nel sud delle Marche, con sede a Civitanova Marche.
Daniele, innanzitutto grazie. Ci spieghi come si svolge il tutto, se l’utente può assistere e quali le vostre peculiarità nell’affiancare il cittadino nel momento del saluto?
«Quando ci lascia un animale con il quale abbiamo trascorso una vita insieme, gli affetti ed il dispiacere per la perdita ci fanno sembrare colossali difficoltà quelle che sono pratiche perfettamente legali. Si pensa spesso che un fornitore, per questo tipo di servizio, possa non avere la stessa accortezza e la stessa grazia di chi si occupa di un essere umano. Ma non è così.
Io, ad esempio, mi sono trovato più volte di fronte a situazioni in cui la morte di un animale domestico ha generato tale e tanta sofferenza al proprio amico umano che non è seconda a quella che si prova nella dipartita di una persona cara.
Noi che ci occupiamo dell’ultimo tratto di strada della vita terrena non possiamo rimanere distaccati di fronte a queste situazioni. Per questo, con i miei collaboratori, siamo molto attenti a fornire servizi che siano praticamente sullo stesso standard di quello che riserviamo agli esseri umani».
E questa cura si traduce in costi notevoli?
«Molto limitatamente. Normalmente, nel caso di animali, si può procedere ad una cremazione singola o cumulativa: la prima incide ovviamente di più, certo. La differenza fondamentale però è che nella cremazione singola vengono restituite le ceneri del nostro amico animale; in quella cumulativa la restituzione delle ceneri non è prevista. Per le cremazioni singole, inoltre, si può decidere se assistere o meno alla funzione. Per quanto riguarda la nostra azienda la cremazione singola in presenza costa soltanto pochi euro in più di quella in cui non si assiste e serve per compensare i costi dell’operatore che resta a disposizione di chi assiste».
Come si possono acquisire le informazioni utili per gestire l’ultimo viaggio del nostro amico?
«Quando il decesso avviene in un ambulatorio veterinario, normalmente è il medico stesso ad informare il proprio cliente. Capita però che il professionista possa limitarsi ad informarlo solo sui prezzi e non sulla procedura o su quale azienda si occupa del servizio.
Per questo motivo ed anche per un discorso di trasparenza, noi abbiamo invitato diversi veterinari della zona a far visita al nostro impianto, in modo tale che loro possano informare correttamente i loro clienti.
Poi è ovvio che la scelta spetta a chi ha bisogno di questo servizio. La struttura a cui affidiamo le salme dei piccoli amici si trova a Civitanova Marche e non ha nulla da invidiare a quelle che si occupano di spoglie umane. Gli standard di sicurezza, la qualità degli impianti, la manutenzione, il rispetto delle normative, sono così stringenti da garantire il massimo del servizio.
Ovviamente, le regole contemplano un margine di discrezionalità e in quel margine ci può essere la netta differenza tra un servizio svolto in maniera mediocre e superficiale e uno di livello qualitativo molto alto. La nostra scelta è stata quella di attenerci a quest’ultima tipologia di servizio: se ci sono persone che hanno instaurato un rapporto con degli animali tale da farli entrare a far parte della propria famiglia, bisogna rispettare quel livello di familiarità e attenzione ai particolari, anche nell’addio».
In conclusione, quali sono i consigli che vorrebbe dare ai cittadini, prima di trovarsi di fronte alla dipartita dei loro animali?
«Consiglio, prima di affidarsi a qualsiasi operatore del settore, di informarsi bene, innanzitutto sul luogo dove la cremazione viene effettuata. Poi, sulla piena trasparenza delle procedure che verranno adottate. Inoltre di preferire un servizio erogato sul territorio e l’attenzione al modo in cui verrà eseguito in ogni fase del processo di cremazione. Questi dovrebbero essere i criteri di scelta.
Lo sanno molto bene i miei clienti, che diventano sempre anche i miei sponsor più affezionati: il mio non è un lavoro che puoi fare bene se non comprendi l’importanza di certi valori.
E se non la comprendi, chi ha a cuore certe cose se ne accorge subito. Se ci è così caro il nostro animale, al punto di riservargli un trattamento speciale anche dopo la sua morte, optando appunto per una cremazione singola, proprio per continuare a trattenere i suoi resti con noi, non ha senso fermarsi davanti a qualche euro in più da spendere: in quei pochi euro c’è quella differenza, abissale, tra un trattamento davvero speciale e uno che renderebbe vano il desiderio di mantenere un ricordo tangibile del nostro amico».
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