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Ast, non si trovano nemmeno gli infermieri interinali, intanto se ne va il direttore delle Professioni sanitarie

ASCOLI - Luca Gelati, nominato a settembre per 12 mesi, lascia il Piceno dal 15 luglio, avendo accettato un altro prestigioso incarico all'Ausl Romagna. Ed ancora Cgil e Cisl funzione pubblica, Nursing Up, Fials e Ugl salute, sul secondo tecnico di Radiologia a San Benedetto: «Lavoro straordinario in luogo di quello ordinario»
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di Maria Nerina Galiè

Non si trovano nemmeno gli infermieri interinali per far fronte “ad una situazione straordinaria e non prevedibile”, scrive l’Ast nella determina, in quanto “nonostante una puntuale programmazione delle assunzioni temporanee portata avanti nel corso dell’anno, sono  sopraggiunti impedimenti eccezionali, quali malattie, infortuni e permessi ex lege”.

E non c’è personale sufficiente per ripristinare a San Benedetto il secondo tecnico di Radiologia, di notte, come invece la direzione aveva promesso, al tempo del taglio (leggi qui). E i sindacalisti di Cgil e Cisl funzione pubblica, Nursing Up, Fials e Ugl salute, che a suo tempo avevano lanciato l’allarme (leggi qui e qui) non restano in silenzio nemmeno stavolta (sotto la nota sindacale).

Nel frattempo il direttore facente funzione delle Professioni sanitarie, Luca Gelati, ha comunicato che dal 15 luglio lascerà l’Ast picena, per assumere il ruolo di direttore assistenziale dell’Ausl Romagna (Cesena-Forlì-Ravenna-Rimini), figura introdotta da una legge regionale dell’Emilia Romagna che affianca, nella governance dei processi organizzativi dell’Ausl, i direttori generale, sanitario, socio-sanitario e amministrativo.

INFERMIERI INERINALI – Per continuare a garantire il servizio, all’Azienda picena servono 5.100 ore. La Manpower, precedente affidataria dell’appalto, ne può garantire poco più di 1.000, perché la società ha dato disponibilità solo per 3 persone hanno dato disponibilità a sottoscrivere un contratto per tre mesi.

Non bastano. Pertanto la direzione ha “arruolato” la Synergie Italia, che aveva pure diffuso annunci per il reclutamento di infermieri da impiegare nella “sanità pubblica” (leggi qui).

 

La dg di Ast, Nicoletta Natalini, e Luca Gelati

GELATI AI SALUTI – «Un incarico di grande prestigio e responsabilità – si legge in una nota di Ast – in un’importante azienda sanitaria che però porterà il direttore Luca Gelati a lasciare l’Ast di Ascoli, dove era arrivato lo scorso 11 settembre».

E’ tempo quindi di saluti e ringraziamenti tra dg della Sanità picena e lo stesso Gelati. E di ricordare, sempre in una nota di Ast, ciò che è stato fatto in questi 10 mesi di lavoro del direttore delle Professioni sanitarie: «Il servizio da lui diretto si è impegnato attivamente nell’acquisizione, stabilizzazione e formalizzazione di 74 ruoli di posizione e funzione organizzativa.

Ciò ha consentito di delineare in modo chiaro le responsabilità e le competenze dei diversi professionisti all’interno dell’azienda, favorendo una maggiore efficacia delle attività quotidiane. Una delle priorità del Servizio professioni sanitarie è stata la mappatura delle presenze del personale nei vari servizi e unità operative dell’Ast, al fine di pervenire alla corretta quantificazione dei bisogni sulla base dei necessari minuti di assistenza (sistema Tempo effettivo minuti assistenza), secondo le linee guida della Regione Marche.

Sono stati altresì sviluppati e portati avanti 38 progetti di innovazione organizzativa e professionale che hanno riguardato diverse aree, tra cui l’ottimizzazione dei processi operativi, l’introduzione di nuove tecnologie e metodologie di lavoro, nonché lo sviluppo di programmi formativi avanzati per il personale sanitario, con evidenti risvolti migliorativi sull’assistenza ai pazienti.

Gelati, comunque, grazie alla sua grande esperienza e competenza tecnico-professionale e relazionale ha potuto realizzare importanti cambiamenti organizzativi e gestionali nella sanità picena.

La scelta del direttore generale dell’Ausl Romagna è stata certamente rafforzata anche dalla visibilità nazionale che Gelati ha avuto e dato all’Ast di Ascoli rivestendo il ruolo di relatore in importanti congressi nazionali e di docente di master di prestigiose università». 

 

I TECNICI DI RADIOLOGIA«L’Ast di Ascoli Piceno ha inventato una nuova forma di lavoro: il lavoro straordinario in luogo di quello ordinario.

Emerge infatti – la nota di Cgil e Cisl funzione pubblica, Nursing Up, Fials e Ugl salute – che, in una recente riunione con il personale della Radiologia di San Benedetto, si sia dichiarato che, non essendoci sufficiente personale per ripristinare il secondo tecnico nel turno notturno nemmeno durante i picchi della stagione estiva, il reperibile lavorerà, tutti i giorni, dalle 20 alle 24  in regime di lavoro straordinario.

Tale assurda programmazione dell’attività però è illegittima dal punto di vista giuridico, perché non può ricorrersi al lavoro straordinario per attività prevedibili e programmabili ed è dunque impensabile che tutti i giorni il reperibile presti attività straordinaria secondo una pianificazione del lavoro ordinaria. Ma anche economico perché, sebbene vi sia un incremento di spesa per l’amministrazione, che di fatto starebbe pagando di più una prestazione lavorativa che dovrebbe invece essere riconosciuta con la retribuzione ordinaria, lo stesso datore di lavoro risparmierebbe attingendo, per quell’incremento di spesa, direttamente dal salario accessorio dei lavoratori che, quindi, si autofinanzierebbero lo straordinario».

 



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