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L’afa non dà tregua: Protezione civile in supporto dei più fragili, mentre la Cgil lancia l’allarme-infortuni

SAN BENEDETTO - In Riviera, scattata la distribuzione di bottigliette d’acqua; mentre il sindacato chiede un’attenzione particolare per quanti lavorano all’aperto, ma anche per gli anziani nelle Rsa
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Volontari in campo per la distribuzione d’acqua (Foto: Protezione civile SBT)

 

La nuova settimana s’è aperta come s’era chiusa la scorsa. Ossia con una situazione potenzialmente critica sul fronte del caldo. Oggi, domani e dopodomani, infatti, sono ancora giornate da Bollino Rosso: segnale di massima allerta che la Protezione civile regionale ha lanciato nel suo ultimo bollettino sulle ondate di calore. Un torrido manto rosso si stende su tutte le Marche, dall’interno al mare.

 

In queste condizioni, come abbiamo già visto, i servizi sanitari hanno innalzato i livelli di guardia; mentre gli addetti alla pubblica assistenza fanno quel che possono per evitare il peggio. A tal proposito, la Protezione civile di San Benedetto ha iniziato la distribuzione di bottigliette d’acqua in alcuni punti della città: mercato, parchi pubblici e altri luoghi all’aperto generalmente frequentati dagli anziani e da altre persone fragili. Infatti, uno dei consigli-cardine per affrontare l’afa, è quello di bere molto e con costanza.

 

La macchina dei soccorsi è pronta a scattare in caso di necessità, soprattutto lungo la spiaggia, dove si concentra la maggior presenza di turisti e residenti. Lì ci sono anche i vigili occhi dei baywatch a monitorare la situazione, e proprio dal personale in canottiera rossa arriva la raccomandazione di affrontare il mare con cautela. Basta poco per evitare guai, ad esempio: è bene non tuffarsi in acqua subito dopo una prolungata esposizione al sole, perché ciò potrebbe causare un mancamento. Il motto deve essere: “Divertiamoci in sicurezza”.

 

Ma, in questo torrido luglio, c’è anche chi deve lavorare, col rischio di infortunio che aumenta in maniera esponenziale a queste temperature. Daniele Lanni, segretario confederale della Cgil Ascoli Piceno spiega: «La situazione è preoccupante, e non va sottovalutata da parte delle imprese. Il rischio ovviamente colpisce in maniera maggiore tutti i lavoratori e lavoratrici che sono più esposti alle alte temperature, a partire dagli edili, lavoratori agricoli, ma anche rider, lavoratori del turismo, dell’igiene ambientale e dei trasporti, ma anche lavoratrici e lavoratori delle aziende industriali».

 

«Non si può sottovalutare il fenomeno – prosegue Lanni – e le imprese devono predisporre misure d’urgenza per permettere a lavoratori e lavoratrici di lavorare in sicurezza. Quando le temperature superano i 35 gradi bisogna iniziare predisponendo le pause aggiuntive, come prevede la normativa, ma dove ciò non fosse sufficiente, bisogna valutare di fermare la produzione, ovviamente garantendo il reddito a lavoratrici e lavoratori, utilizzando la cassa integrazione, perché la salute e la sicurezza vengono prima di ogni altra cosa».

 

Mentre Barbara Nicolai, segretaria generale Cgil-Ascoli, puntualizza: «Bisogna fare massima cautela per tutte e tutti i lavoratori coinvolti, perché non è possibile rischiare nuovi infortuni, e bisogna mettere sempre avanti la sicurezza ad ogni cosa. Ma le difficoltà di questi giorni non riguardano soltanto lavoratrici e lavoratori, ma anche anziane ed anziane e tutte le persone in maggiore difficoltà. Sono giorni di caldo estremo e bisogna fare massima cautela, sia nelle RSA, che per chi si trova a casa. Chiediamo alle Istituzioni massima allerta anche su questo».


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