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Sanità, la denuncia dell’Usb: «Rianimazione del “Mazzoni” in forte carenza di personale»

ASCOLI - Il sindacato interviene sulla situazione nel reparto dell'ospedale cittadino: «Ci sono servizi incomprimibili che non possono essere sottodimensionati. La gravissima situazione si è verificata durante lo svolgimento di alcuni turni in cui erano presenti in servizio solo due infermieri, a fronte di 5/6 pazienti ricoverati. Il tutto in palese contrasto con le norme vigenti sulla dotazione organica»
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«La carenza di personale nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli mette a rischio la sicurezza di pazienti e operatori sanitari. Assumere infermieri a tempo indeterminato non solo si può, si deve».

 

A parlare è il sindacato Usb, che con un duro comunicato denuncia «la gravissima situazione che si è verificata durante lo svolgimento di alcuni turni in cui erano presenti in servizio solo due infermieri, a fronte di 5/6 pazienti ricoverati».

L’ingresso del “Mazzoni”

«A giugno – sottolinea Mauro Giuliani dell’Usb – ci sono stati con 2 infermieri per 19 turni, a luglio per 7 turni, in una Rianimazione da  6/8 posti letto che necessita di minimo 3 infermieri a turno nelle 24 ore. O di più 

Oggi ad esempio (ieri 16 luglio, ndr)  è stato necessario ricoverare il settimo paziente e ci sarebbe  il quarto infermiere e invece sono rimasti in 3.

Una situazione in palese contrasto con le norme vigenti sulla dotazione organica in terapia intensiva, che prevede un rapporto infermiere/paziente di almeno 1 a 2».

«Questo perché – continua la nota sindacale – la terapia intensiva o Rianimazione è un reparto particolare, riservato ai momenti difficili e alle situazioni di grave rischio per la salute, dove vengono fornite misure di supporto più intensificate rispetto ad una normale degenza.  Ci sono pazienti critici che presentano la compromissione di una o più funzioni vitali. Nella Sanità ci sono servizi incomprimibili che non possono essere sottodimensionati nel personale. Già a giugno avevamo segnalato la criticità, restando inascoltati». 

 

«La mancanza di personale minimo sta mettendo a serio rischio la sicurezza sia dei pazienti critici ricoverati sia degli operatori, che non sono in grado di garantire un’adeguata assistenza ai pazienti – è la prosecuzione -. Inoltre, la situazione di carico di lavoro che comporta enorme stress a cui sono sottoposti gli operatori sanitari, infermieri e Oss aumenta il rischio clinico».

 

«Riteniamo inaccettabile che si continui a mettere a rischio la vita delle persone in questo modo – conclude l’Usb -. Chiediamo un intervento immediato della direzione aziendale per risolvere la carenza di personale in Rianimazione e garantire la sicurezza di pazienti e operatori. Per questo ribadiamo la necessità urgente di assunzioni a tempo indeterminato dalla graduatoria di concorso infermieri. Senza personale la sanità pubblica muore e quanto sta accadendo al “Mazzoni” è inaccettabile»


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