di Salvatore Mastropietro
Dal 90%… al 90%. Ormai oltre sei anni fa, Massimo Pulcinelli aveva acquistato da Francesco Bellini il 90% delle quote dell’Ascoli Calcio al termine di una lunga trattativa. Questa mattina, tramite una nota ufficiale, il club bianconero ha annunciato che il patron, tramite la sua “Ferinvest“, ha acquistato in data 9 luglio il 32% delle quote appartenenti a Cedibi S.r.l. di Giuseppe Mancuso, società collegata al gruppo Bricofer. Quote che, sommate al 58% già detenuto, riportano l’impegno di Pulcinelli proprio a quel 90% da cui tutto era partito nel luglio 2018.
Completa il quadro il 10% di Rabona dei fratelli d’Alessandro, con cui è in corso un contenzioso a causa di presunte “irregolarità amministrative” denunciate dalla società operante nel ramo della telefonia mobile. La decisione del Tribunale di Ancona, dove giovedì 11 luglio si è tenuta la seconda udienza, è attesa a giorni.
La mossa di riprendere in mano il 90% delle quote può avere diverse spiegazioni. Tra le ipotesi c’è quella relativa allo snellimento dell’assetto societario in ottica dell’apertura di una trattativa concreta per il cambio di proprietà. Dopo il secco no rifilato alla prima offerta presentata da Metalcoat nella giornata di ieri, tuttavia, le incognite sul futuro del club rimangono numerose.
Nei sei anni di gestione Pulcinelli sono stati diversi i soggetti ad essersi avvicendati nella compagine societaria. Dagli imprenditori ascolani Giuliano Tosti e Gianluca Ciccoianni, che iniziarono nel 2018 l’avventura al fianco del patron prima di lasciare nel 2019-2020 a causa di alcune divergenze, agli americani della North Sixth Group, oggi al Campobasso ed usciti definitivamente di scena nel mese di maggio. Per oltre due anni e mezzo ha fornito il proprio supporto anche Distretti Ecologici della Famiglia Passeri, mentre – come detto – Rabona continua ad essere presente, avendo già annunciato la volontà di non cedere le proprie quote.
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