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Ast, il bilancio delle attività ad un anno dall’insediamento della dg Natalini

L'OCCASIONE è stata la "Giornata della trasparenza" che si è tenuta a Villa Picena, a Colli del Tronto. Alla domanda sul suo futuro nel Piceno risponde: «Da quando sono arrivata hanno continuato a dire che non avrei mangiato il panettone, poi che non sarei rimasta per Pasqua e infine che andrò via a settembre. Invece sono ancora qua e rimarrò anche a settembre» 
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Le quattro direttrici dell’Ast picena, sociosanitaria Sonia Carla Cicero, sanitaria Maria Bernadette Di Sciascio, generale Nicoletta Natalini e amministrativa Paola D’Eugenio

 

di Maria Grazia Lappa

 

Ad un anno dal suo insediamento a capo dell’Ast picena, la dottoressa Nicoletta Natalini ha fatto il bilancio dell’attività svolta. L’occasione è stata la “Giornata della trasparenza” che si è tenuta oggi, 17 luglio, a Villa Picena, a Colli del Tronto

 

La direttrice ha sottolineato che è stato un anno intenso, ricco di stimoli e cose realizzate nel pieno rispetto di quelli che erano i primi impegni programmatici. Natalini è giunta nel Piceno, dall’Emilia con un grande bagaglio di esperienza e con l’intento di offrire disponibilità all’ascolto con tutti gli operatori della sanità e con le sigle sindacali.

«Mi avevano anticipato che c’erano posizioni sindacali molto forti, non mi sono mai sottratta al dialogo», ha commentato a riguardo.

La sua “mission” è stata delineata per realizzare il nuovo modello di medicina territoriale disegnato dopo il Covid e che prevede i finanziamenti dal Pnrr.

OSCO E COT – La Natalini ha snocciolato numeri e cifre e ha parlato delle prospettive future: tra gli obiettivi messi in campo c’è stata la riduzione del 6% del precariato attraverso un piano di stabilizzazione del personale, 237 assunzioni complessive a tempo indeterminato, sono ostate acquistate 5 grandi apparecchiature con fondi sia del Pnrr, sia aziendali e altre 3 in arrivo entro l’anno, apertura dell’Ospedale di comunità di Ascoli e delle due Centrali operative territoriali di Ascoli e San Benedetto, copertura di un primario vacante  di Radiodiagnostica che eroga un volume di attività annuo di circa 187 mila esami.

«Sono protagonista – afferma la direttrice – di un importante cambiamento della sanità della provincia, se da una parte è stimolante, dall’altro sento il carico di responsabilità che questo pone.

Dalla mia parte ho scelto una squadra fatta da ottimi professionisti, che sono il grandissimo valore dell’Ast di Ascoli.

Lavoriamo tutti i giorni per dare una sanità di qualità. Gestiamo la più grande azienda del territorio, che ha il maggior numero di dipendenti e la responsabilità della salute delle persone, siamo partiti dall’analisi dell’esistente , per poi passare a stabilire le priorità su cui lavorare, molte delle quali dettate dal livello nazionale e regionale e solo in parte frutto di scelte locali.

Un grande impegno è stato dedicato al personale, ai percorsi, ai regolamenti e alle regole del lavoro per dare all’azienda delle basi solide, in un contesto di nuova autonomia gestionale, da cui partire per offrire ai cittadini un maggior numero di prestazioni, ma anche innovazioni tecnologiche, assistenziali e organizzative. L’impegno a un miglioramento continuo non mancherà mai».

 

Nicoletta Natalini

A chi chiede quale sarà il suo futuro la Natalini non si sottrae: «Al momento il mio futuro è qui. Da quando sono arrivata c’è stata tutta una liturgia. Hanno continuato a dire che non avrei mangiato il panettone, poi che non sarei rimasta per Pasqua e infine che andrò via a settembre, sono ancora qua e rimarrò anche a settembre».

 

LISTE DI ATTESA – La Natalini ha risposto anche alle domande sullo spinoso problema delle lunghe liste di attesa: «Stiamo lavorando sulla domanda, stiamo valutando quanto sia appropriata, al fine dell’evasione delle stessa.

Le azioni dell’Ast di Ascoli per il contenimento delle liste d’attesa, riassunte nel nuovo e di ultima adozione Piano operativo aziendale, sono: monitoraggio mensile dei report delle liste e azioni correttive, assunzioni, prestazioni aggiuntive, convenzioni con il privato accreditato, percorsi per l’appropriatezza prescrittiva e presa in carico dei pazienti cronici».

 

APPARECCHIATURE – Con apparecchiature sempre più all’avanguardia è stata potenziata in maniera importante la dotazione tecnologica degli ospedali piceni.  

Tra le maggiori e più recenti acquisizioni ci sono le due Tac di ultima generazione, una per il ‘Mazzoni’ e una per il ‘Madonna del soccorso’, comprate con fondi del Pnrr per un importo di 520 mila euro ciascuna, ma con costi di installazione a carico del bilancio aziendale, un mammografo con tomosintesi, a un costo di 274.500 euro (fondi Pnrr), per l’ospedale di Ascoli, un ecografo di ultima generazione, a un costo di 223.650 euro (fondi aziendali), per Cardiologia riabilitativa dell’ospedale di San Benedetto e, sempre per il “Madonna del soccorso”, una nuova colonna laparoscopica per Chirurgia. Saranno invece consegnate alla fine del prossimo mese di ottobre, con l’avvio clinico previsto entro dicembre, due nuove risonanze magnetiche, una per l’ospedale di Ascoli e una per quello di San Benedetto, mentre per l’emodinamica del “Mazzoni” arriverà, nel 2025, un nuovo angiografo.



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