di Federico Ameli
Con un titolo di Città europea dello sport 2025 da onorare al meglio, l’Amministrazione comunale guidata da Marco Fioravanti continua a lavorare sul fronte dell’impiantistica sportiva.
Se l’obiettivo condiviso con il riconfermato assessore allo Sport Nico Stallone è consegnare alla cittadinanza strutture efficienti e all’avanguardia, in grado di garantire ospitalità ad atleti e società sportive anche al di là degli impegni assunti per il prossimo anno, da via De Dominicis arrivano buone notizie per la realizzazione del nuovo Palavolley, giunta ormai a un passo dal traguardo.
La nuova casa della pallavolo sorgerà di fronte alla palestra di atletica pesante e, a meno di intoppi, sarà operativa da settembre, giusto in tempo per dare il via all’imminente stagione sportiva.
Ammesso a finanziamento dal Dipartimento per lo Sport nell’ambito della missione 5 del Pnrr per l’adeguamento e la realizzazione di impianti sportivi per il massimale di 900.000 euro, il Palavolley sarà utilizzabile fin da subito per gli allenamenti, mentre per la realizzazione degli spogliatoi sarà necessario attendere il secondo stralcio dei lavori.
Con tutta probabilità, dunque, a mettere piede per prime nella nuova struttura saranno gli atleti più giovani, bambine e bambini che solitamente, dopo finito l’allenamento, tornano a casa senza fare la doccia al campo, sebbene ad oggi l’Arengo non escluda soluzioni temporanee alternative.
«La struttura è quasi pronta – spiega l’assessore Stallone – e una volta inaugurata sarà possibile utilizzarla per gli allenamenti. Le società sono già state avvisate e, per ovviare all’iniziale mancanza di spogliatoi, in caso di necessità si potrebbe ricorrere alla palestra delle arti marziali che si trova dall’altra parte della strada, dove per ogni disciplina può contare su uno spogliatoio dedicato.
Potremmo pensare a una soluzione mista provvisoria, come già avvenuto in altre situazioni legate ai lavori in corsi. Si tratterebbe, in fondo, di attraversare una strada non particolarmente trafficata. Ad ogni modo, è una questione che riusciremo sicuramente a risolvere».
Discorso diverso, allontanandosi di qualche chilometro in direzione mare, per il nuovo velodromo che nei piani dell’Amministrazione dovrà ereditare i compiti dell’ormai smantellata struttura di Monticelli, riconvertita esclusivamente in chiave calcistica.
La nuova struttura, dal costo di circa 1,5 milioni di euro, sorgerà a Campolungo, a poca distanza da Villa Sgariglia, e andrà a comporre una vera e propria cittadella dedicata alle due ruote insieme a un bike park pensato per il ciclocross e a tutti i servizi necessari per ospitare allenamenti, gare e campionati di livello nazionale e internazionale.
Dovendo fare i conti con le indagini archeologiche, tuttavia, i lavori hanno già subito alcune interruzioni, la più recente delle quali relativa ad appena 10 giorni fa, su indicazione della Soprintendenza. Come confermato dall’assessore Stallone, ad oggi i lavori sono regolarmente ripresi, con l’obiettivo di inaugurare la struttura in tempo utile per la conclusione del 2025, anno in cui Ascoli sarà chiamata a essere la casa dello sport e, di conseguenza, anche della bicicletta.
«Ci auguriamo di poter procedere senza ulteriori interruzioni alla realizzazione del velodromo, che rappresenterebbe un’ulteriore chicca per l’impiantistica sportiva ascolana – afferma l’assessore – In un secondo momento, sfruttando la terra che verrà recuperata nell’ambito del cantiere, provvederemo a realizzare il bike park, che affiancherà il velodromo e il corrispondente tratto di pista ciclabile.
Il nostro obiettivo è offrire una duplice possibilità di allenamento agli atleti, scongiurando al tempo stesso il rischio di inaugurare una struttura isolata dal resto degli impianti sportivi.
Si tratta di un progetto davvero ambizioso. Abbiamo già incontrato il tecnico della Nazionale, che sarà presente all’inaugurazione: una volta operativo, il velodromo diventerà un centro sportivo federale, una struttura che nel centro Italia non ha eguali.
Abbiamo dalla nostra una splendida tradizione con la famiglia Ceci, che ci piacerebbe molto proseguire anche dopo Francesco – il campionissimo ascolano delle due ruote, detentore di ben 36 titoli in carriera, ndr».
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