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Violenza al Del Duca dopo Ascoli-Pisa, quattro ultrà bianconeri a processo

ASCOLI - Delineate le strategie difensive; uno ha chiesto di patteggiare e gli altri tre il rito abbreviato
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Il 10 maggio scorso, dopo la retrocessione dell’Ascoli in Serie C, quattro ultrà bianconeri sono stati coinvolti in incidenti. Il 18 settembre prossimo il giudice delle indagini preliminari, Barbara Caponetti, esaminerà il caso. Gli imputati, di età compresa tra 21 e 35 anni, sono difesi dagli avvocati Gramenzi, Franchi e De Vecchis. Uno di loro ha chiesto il patteggiamento con parere favorevole della Procura, mentre gli altri tre hanno scelto il rito abbreviato, che offre uno sconto di pena di un terzo in caso di colpevolezza.

I quattro sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, lancio di oggetti pericolosi e violazione della legge 401/89 sulla violenza negli eventi sportivi. Due di loro affrontano anche l’aggravante di aver violato precedenti provvedimenti Daspo, e il questore Giuseppe Simonelli ha emesso un nuovo Daspo di 8 anni ciascuno. Gli altri due hanno ricevuto un Daspo di 3 anni. I destinatari del Daspo di 8 anni dovranno presentarsi in Questura 30 minuti dopo l’inizio di ogni partita dell’Ascoli per cinque anni, esclusi gli incontri amichevoli.

L’identificazione è avvenuta tramite le telecamere di sicurezza dello stadio. Uno degli ultras è stato individuato la sera stessa durante una carica della polizia, quando è caduto su uno scooter ed è stato medicato per lievi escoriazioni. Il giudice Annalisa Giusti ha riscontrato gravi indizi di colpevolezza e ha confermato gli arresti domiciliari per i due già daspati e l’obbligo di dimora per gli altri due, evidenziando il pericolo di reiterazione del reato. La gravità dei fatti ha portato il giudice a negare la sospensione condizionale della pena.


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