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Maturità, allo Scientifico studenti soddisfatti
a metà dopo il compito di matematica:
«Tema lungo, ma poteva andare peggio»

ASCOLI - All'Orsini la maggior parte dei ragazzi ha optato per la seconda proposta del Ministero, comprendente un più classico studio di funzione. Anche al Rosetti di San Benedetto lamentele sulla "lunghezza" del compito
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Dopo aver rotto il ghiaccio nella giornata di mercoledì con la prima prova di italiano, i maturandi si sono cimentati giovedì mattina nella seconda prova scritta specifica per ogni indirizzo di studio. Al Liceo Scientifico la temutissima prova di matematica ha lasciato agli studenti sensazioni differenti: alcuni sono rimasti negativamente sorpresi, mentre altri si sono detti soddisfatti.

I circa 2000 maturandi di Ascoli e provincia hanno svolto questa mattina la seconda prova scritta dell’Esame di Stato 2018. Prove differenti per ogni scuola, a seconda delle materie d’indirizzo, ma ugualmente temute dagli studenti dei vari istituti. Le varie tracce sono giunte dal Miur intorno alle 8,30 e sono state poi consegnate agli alunni intorno alle ore 9.

Al Liceo Scientifico spazio alla prova di matematica, con gli studenti che hanno dovuto svolgere un problema (su due proposti) e cinque quesiti (su un totale di 10). Dopo alcuni “bizzarri” esercizi usciti negli ultimi anni, anche questa volta gli studenti si sono trovati davanti un problema a prima vista disorientante. L’argomento, infatti, è stato presentato in maniera pratica, come la progettazione di una macchina per la produzione delle mattonelle. Inutile dire che la maggior parte dei ragazzi ha optato per la seconda proposta del Ministero, comprendente un più classico studio di funzione. Nel questionario, invece, sono stati presentati agli alunni esercizi di vario argomento, da quesiti di probabilità ad altri riguardanti integrali o equazioni differenziali.

Anche gli studenti ascolani del Liceo Scientifico “Antonio Orsini” di via Faleria, si accodano alle impressioni dei maturandi di tutta Italia: «La prova secondo noi presentava problemi e quesiti troppo lunghi da risolvere, ma tutto sommato potevamo aspettarci anche di peggio». Secondo altri, infatti: «Almeno una parte del secondo problema e due/tre esercizi del questionario erano più che fattibili, altri erano troppo complessi». Molti non nascondono di non aver nemmeno provato a leggere il problema contestualizzato proposto dal Miur e non risparmiano qualche consiglio a professori e alunni in vista dei prossimi anni: «Da diverso tempo ormai nei quesiti vengono proposti argomenti troppo poco trattati durante l’anno scolastico come probabilità o geometria nello spazio, è ora che alcuni programmi si aggiornino».

Stessi giudizi anche dagli studenti del liceo scientifico Rosetti di San Benedetto del Tronto, che concordano con i “cugini” del capoluogo: «Compito troppo lungo, ma abbastanza vario. Alcuni esercizi erano troppo difficili, ma abbiamo trovato anche delle vie di mezzo». L’appuntamento, ora, per tutte le scuole è fissato alla giornata di lunedì 25, quando i maturandi si sottoporranno alla terza prova scritta: il celebre “quizzone”, giunto ormai al termine della propria esistenza vista la riforma degli Esami che prenderà il via dal prossimo anno. Successivamente spazio agli orali e poi tutti liberi: un paio di mesi di relax, in attesa di iniziare l’università 0 di entrare nel mondo del lavoro.

Sa.Ma.

 

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