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Ascoli, Rabona a Fioravanti: «Ostracismo nei nostri confronti, noi unica ancora di salvataggio per il club»

CALCIO - I fratelli D'Alessandro in una lettera aperta al primo cittadino: «Sorpresi dalla notizia sulla Fondazione, oscuri i fondamenti giuridici. La trattativa Metalcoat è sembrata uno specchietto per le allodole, noi neanche consultati nonostante il 10% delle quote. Senza i 630.000€ da noi versati la proprietà non avrebbe pagato gli stipendi a luglio»
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Maurizio e Stefano D’Alessandro con Massimo Pulcinelli (foto Ascoli Calcio)

Rabona, attuale proprietaria del 10% delle quote dell’Ascoli Calcio, non molla la presa dopo aver presentato l’offerta – non presa in considerazione dal patron Massimo Pulcinelli – per l’acquisto del 100% del club. Stavolta Stefano D’Alessandro, imprenditore a capo di Rabona assieme a suo fratello Maurizio, si rivolge direttamente al sindaco Marco Fioravanti, commentando la proposta della Fondazione “Costantino Rozzi” e ribadendo le proprie volontà tramite un comunicato che riportiamo di seguito.

 

«Signor Sindaco, caro Marco, mi vedo costretto a scriverti questa lettera aperta così da sgombrare ogni possibile equivoco rispetto ai rapporti tra RABONA S.r.l. e ASCOLI CALCIO 1898 F.C. S.p.A. In queste ultime settimane siamo rimasti (io e mio fratello Maurizio) particolarmente sorpresi dalle notizie di stampa che riguardano le Tue iniziative afferenti la costituzione di una fondazione che dovrebbe prendere il controllo e di fatto commissariare il Club arrogandosi, tra le altre cose, anche il diritto della gestione esclusiva del settore giovanile. Di tale iniziativa, tuttavia, se si comprendono chiaramente quali sono gli scopi e le finalità politiche, restano perlomeno oscuri i fondamenti giuridici e le prerogative di diritto che dovrebbero, in ogni caso, guidare e sorreggere ogni Tua azione.

 

A tal ultimo riguardo, voglio ricordarti – continua D’Alessandro – che l’Ascoli Calcio 1898 spa è una società di privati, nel cui contesto societario Rabona detiene una partecipazione del 10%, come peraltro Ti è ben noto. Sai anche molto bene, perché ne abbiamo parlato nel nostro incontro presso gli uffici comunali di Ascoli dove ci hai gentilmente ricevuti, che Rabona negli ultimi anni non ha fatto altro che vigilare su di una gestione societaria sempre più confusa e opaca, esponendoti personalmente tutti i nostri dubbi e le nostre perplessità al riguardo e facendoci anche carico di opportune azioni legali nei confronti dell’attuale Consiglio di amministrazione».

 

Rabona commenta così il ruolo avuto dal sindaco Fioravanti nell’ambito della trattativa tra l’Ascoli e la cordata Metalcoat: «Tutto questo, tuttavia, è rimasto inascoltato, anche da parte Tua, comportando una retrocessione dolorosissima, per la città, per la tifoseria e anche per noi, ormai legatissimi ai colori e alla storia bianconera.

Siamo rimasti particolarmente dispiaciuti dal Tuo impegno e vigore nello sponsorizzare cordate imprenditoriali locali per l’acquistodell’Ascoli Calcio, con tanto di slogan “l’Ascoli agli ascolani…”, senza avere avuto neanche il tatto di consultarci per sapere quale fosse la nostra posizione rispetto a tale iniziativa, considerato che deteniamo pur sempre il 10% delle quote sociali. Rimane ancor più incomprensibile, pertanto, l’enfatica attenzione anche massmediale data alla presunta offerta di acquisto della società da parte di un imprenditore bergamasco – stranamente non ascolano – che si è volatilizzata nel volgere di una notte e che, per qualcuno, è sembrata più uno specchietto per le allodole, cioè solo un modo per distrarre i tifosi e la comunità ascolana rispetto ai reali problemi della società e alla drammatica realtà della retrocessione».

 

D’Alessandro ribadisce, dunque, l’intenzione di Rabona nell’acquisizione del 100% dell’Ascoli Calcio, non lesinando più di qualche frecciatina all’attuale proprietà: «A fronte di tutto questo, pertanto, rimane incomprensibile il pregiudizio e l’ostracismo che emerge da queste iniziative nei confronti di RABONA srl, è oggi una società in grande crescita, solida, e che potrebbe garantire all’ASCOLI Calcio 1898 F.C. rilevanti innesti economici, finanziari, sportivi e, soprattutto, un progetto di ampio respiro che possa proiettare il Club nuovamente nelle categorie che storicamente gli appartengono, con positive ricadute per la città, l’economia ascolana e regionale. É evidente, infatti, che oggi Rabona è l’unica ancora di salvataggio dell’Ascoli Calcio, anche perché l’attuale gestione societaria senza l’intervento economico di imprenditori ascolani non avrebbe neanche potuto iscrivere la squadra al campionato di serie C e senza i 630.000 € versati da Rabona nel mese di luglio non avrebbe nemmeno potuto pagare gli stipendi. In conclusione caro Marco sono qui nuovamente a rappresentarti che Rabona è pronta anche ad acquistare tutto il pacchetto quote degli altri soci così da arrivare al 100%, accollandosi i debiti di una gestione societaria e sportiva chiaramente fallimentare, forte di un progetto di grande rilancio economico-finanziario e sportivo.

Siamo pronti a discutere di questa iniziativa, anche con il Tuo prezioso patrocinio. Ti rappresentiamo, infine, che se le iniziative suddette non fossero praticabili – per ragioni che ancora oggi ci sono oscure – siamo pronti a valutare la nostra uscita dall’Ascoli Calcio mettendo a disposizione la nostra quota del 10%. Scusami se mi sono dilungato ma era doveroso da parte mia fare un po’ di chiarezza per rispetto della mia azienda, dell’Ascoli Calcio e soprattutto per i tifosi ascolani che non meritano tutto questo. Buon Ferragosto Bianconero».

s.m.


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