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Ascoli, le prime parole di Righi: «Budget adeguato per creare una squadra interessante, le voci esterne non scalfiscono lo spogliatoio»

CALCIO - Il direttore sportivo, annunciato ufficialmente il 27 giugno, ha rilasciato oggi le prime dichiarazioni: «La retrocessione è un duro colpo, ma è falso dire che la situazione è drammatica. Il supporto dei tifosi conta 12-14 punti in più, dobbiamo dimostrare loro che l'aria è cambiata. Voglio cambiare il più possibile a livello di rosa. Se Carrera non mi avesse convinto lo avrei esonerato subito. Marsura ha rinunciato a dei soldi per tornare qui. Forte si è tolto lo stipendio, con lui e Corazza insieme le prospettive cambierebbero»
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Emanuele Righi, direttore sportivo dell’Ascoli

di Salvatore Mastropietro

 

Ufficializzato lo scorso 27 giugno, ma operativo di fatto già dai giorni successivi al perfezionamento dell’iscrizione in Serie C, Emanuele Righi ha rilasciato quest’oggi le prime dichiarazioni da direttore sportivo dell’Ascoli.

 

Lo ha fatto al termine di settimane molto calde per quanto riguarda i discorsi sul futuro societario, al termine delle quali è adesso chiamato a colmare i ritardi accumulati da quasi tre mesi a questa parte e che, inevitabilmente, si sono ripercossi sulla programmazione della nuova stagione sportiva.

 

Il ds Righi (foto Ascoli Calcio)

«Sono felice e motivato – ha esordito Righi – di essere il nuovo direttore sportivo dell’Ascoli. Mi scuso se parlo solo ora, ma le note vicende ci hanno portato a questo. Conosco personalmente il patron Pulcinelli da sette anni, è uno scambio di confronti che nasce dall’amicizia con Setti del Verona. Non credo comunque ci sia stata una sponsorizzazione da parte sua, ma più una conferma laddove si sia richiesto un parere. Faccio il ds da diversi anni, ho vinto a Mantova e Giugliano e ricoperto questo ruolo alla Spal. Sono convinto di essere al posto giusto nel momento giusto. Dal primo istante sono stato tenuto al corrente su ogni tipo di situazione legata anche all’eventuale cessione del club. Massimo De Santis? Non lo conosco e non ho mai parlato con lui, ho un rapporto diretto con Massimo Pulcinelli. Sono una persona abbastanza diretta e autonoma nel modo di fare».

 

OBIETTIVI PERSONALI E SPORTIVI – «Non racconto favole, credo che la retrocessione sia una questione drammatica dal punto di vista emotivo ed economico. Ho vissuto già questa situazione alla Spal e penso che questo sia stato uno dei motivi che hanno portato la società a scegliere me. Voglio cambiare il più possibile dal punto di vista tecnico, la voglia di fare pulizia l’ho avvertita anche dalla piazza. Lo stiamo vedendo dalle cessioni, ad eccezione di Palazzino che è stato mandato a giocare in quanto crediamo molto in lui. Obiettivi? Per ora non mi sono dato obiettivi sportivi, ma di atteggiamento. Chi viene ad Ascoli deve avere la convinzione di essere all’interno di qualcosa di unico, bisogna uscire dal campo avendo dato tutto. Il mercato non è finito, parlerò di obiettivi successivamente, al momento non voglio alibi e non voglio costruirne per nessuno. Voglio costruire una squadra con identità forte, sulla questione ambientale personalmente posso incidere poco, ma se i tifosi saranno dalla nostra parte potremo avere 12-14 punti in più, altrimenti diventa difficile. I tifosi comunque non devono darci nulla, siamo noi a dover dimostrare a loro che dal punto di vista sportivo qui le cose sono cambiate profondamente».

 

SITUAZIONE ECONOMICA – «Non sono un contabile. Ho letto tanti articoli in queste settimane relative a situazioni in cui non mi riconosco. La retrocessione è un colpo emotivo ed economico per la proprietà, ma i bilanci si aggiornano quotidianamente. Io ho un budget ed è più che sufficiente per creare un organico interessante, quello che stiamo facendo sul mercato lo sta dimostrando. Stiamo costruendo un mix di giocatori affermati e giocatori che possono esplodere. Gli stipendi sono regolarmente pagati, le fideiussioni e le documentazioni che occorrono per fare calcio sono state prodotte. Altrimenti saremmo penalizzati e questo rischio non c’è. Non vedo situazioni simili a quelle che ad esempio si stanno sono verificate a Catania. Capisco che il pregresso sia molto pesante, ma stiamo in un punto zero. Egoisticamente voglio fare bene perché qui vorrei restare a lungo, anche se ci dovesse essere un cambio di proprietà».

 

Massimo Pulcinelli (foto Ascoli Calcio)

PRESSIONI E CONTRASTI PULCINELLI-RABONA – «Sono al Picchio Village tutti i giorni da un mese e mezzo, quando non sono qua sono via per trattative di mercato. La pressione? Se non sentissi pressione da direttore sportivo della Regina delle Marche sarei un pazzo. La storia dell’Ascoli la conosco bene, ho un nonno di Pesaro ed in casa mia c’era tanto Ascoli, conosco bene la realtà. Qui ci sono giocatori che conoscono la scelta che hanno fatto, ognuno di noi ha la responsabilità di fare il 110%. Contrasti tra i due azionisti? Queste dinamiche non ci scalfiscono in nessun modo, non entrano nel nostro lavoro quotidiano, i calciatori sono professionisti e a loro interessa solo essere pagati regolarmente. Siamo in tutte le condizioni per lavorare, ci sono delle difficoltà ma non è vero che qui è impossibile fare calcio. Non parlo dei miei predecessori, voglio cancellare tutto quello che posso cancellare dal punto di vista tecnico. Non penso che ci sia stato un mese di stop, quanto un mese di rispetto: c’è stato un messaggio chiaro da parte dei tifosi con scritto “basta acquisti” e noi li abbiamo ascoltati».

 

Massimo Carrera (foto Ascoli Calcio)

CARRERA – «Ho incontrato Carrera quattro volte, c’era la possibilità di cambiare allenatore e se non mi avesse convinto sarebbe stato esonerato subito. Per me Ascoli è una grande occasioni e voglio giocarmi le mie armi nel modo più idoneo. Modulo? Stiamo costruendo una squadra in grado di giocare sia a tre che a quattro, tutte le scelte sono state concordate con l’allenatore ma è un lavoro in divenire. Da qui a domenica chiaramente la squadra non sarà pronta, teniamo alla partita col Gubbio ma poi abbiamo altre due settimane prima di arrivare alla prima gara di campionato».

 

Ivan Varone, nuovo centrocampista bianconero

CALCIOMERCATO – «Corazza ha superato le visite mediche e a breve verrà ufficializzato. Addio di Celia? Quando sono arrivato sono stato chiamato da diversi procuratori che mi hanno riferito che i loro assistiti non volevano giocare più qui. Li ho assecondati con piacere, io qui voglio gente che sposa il progetto a pieno. Celia voleva rimanere in B e lo abbiamo assecondato facendo anche i nostri interessi. Il portiere? Non abbiamo contezza del valore reale di Bolletta nonostante sia da anni in rosa. Barosi può partire, c’è una trattativa in via di definizione con il Giugliano. Abati della Spal ha la mia stima, lo stiamo valutando così come altri portieri esperti. La difesa? Per Quaranta ci sono delle questioni aperte, mentre Adjapong e Gagliolo si stanno allenando bene ma chiaramente il mercato è in divenire. Menna è il profilo individuato per la difesa se riusciamo a concretizzare lo scambio. Achick del Bari mi piace molto, ma non c’è ancora una trattativa, col Bari abbiamo parlato solo di Mantovani e di tanti altri giocatori. Continuano ad accostarci Agazzi del Benevento, è un ottimo giocatore ma non lo stiamo cercando. Caccavo ci piace tantissimo, viene da una stagione senza gol ma stiamo parlando di un prospetto molto interessante. Lo stiamo prendendo a titolo definitivo. Penso che ci sarà più di un ingresso per reparto da qui alla fine».

 

NUOVI ARRIVATI – «Alagna è un giocatore che viene da due campionati importanti, è un jolly difensivo ed è molto legato a questa maglia. Marsura si è tolto dei soldi per venire qui, quello che ha fatto è stato molto bello, la stima verso di lui è altissima come giocatore e come persona. Varone lo seguo da molto tempo e penso che possa essere un simbolo dentro e fuori dal campo. Corazza lo abbiamo preso perché per lui parla la sua storia, è uno dei calciatori più cercati a livello di Serie C e abbiamo fatto di tutto per portarlo qui. C’è un altro ragazzo che stiamo chiudendo e che ha fatto un qualcosa di molto sorprendente, qui c’è una gran voglia di fare le cose come si deve».

 

FORTE – «Forte si è tolto lo stipendio pur di rimanere ad Ascoli. Ci metto la faccia e parlo di lui. Ha fatto un gesto importante e siamo convinti che il suo iter processuale subirà una svolta positiva perché abbiamo visto le carte. Nella vita si può sbagliare e siamo convinti che ci possano essere sviluppi positivi. Una coppia Forte-Corazza potrebbe farmi cambiare idea sugli obiettivi. Sta vivendo la situazione come un animale, si sta allenando a tremila. L’ingaggio di Forte è impossibile da sostenere in C, avrebbe potuto rescindere e aspettare tra nove mesi un’altra piazza. Si è incontrato con il patron e sorprendentemente hanno trovato questo tipo di accordo».

 

D’UFFIZI – «E’ incedibile. Si tratta di un talento impressionante del calcio italiano, non pensavo fosse così forte. Tuttavia è un ragazzo di 20 anni con la testa di un ragazzo di 20 anni, quindi dobbiamo lavorare sotto questo aspetto. La sua valutazione di mercato è talmente alta che credo che nessuno possa sostenerla. Le voci sulla Juve Stabia non sono vere, chiaramente piace a molti ma nessuno ha mai affondato il colpo. Non ha ancora dimostrato nulla e deve fare un campionato importante per dimostrare quello che è».

 

GIOVANI – «Sono impressionato dal lavoro sul settore giovanile, ho parlato subito con Nosdeo e personalmente mi esalta la possibilità di avere altri Orsolini. Chi non ha accettato il contratto è stato ceduto per sua scelta come Amadio, lo avremmo perso a zero. Bando mi ha sorpreso, non vedo l’ora di vederlo in una partita ufficiale, se è quello che vedo abbiamo trovato un giocatore molto interessante, lo vedo come centrocampista centrale ma può fare molte posizioni in mezzo. Lo Scalzo è molto interessante, sta avendo un po’ di appannamento dovuto ai carichi di lavoro. Piermarini credo che sia pronto per una rosa di Serie C, così come Cozzoli. Cosimi invece è ancora infortunato. Chi vedo che non può crescere sarà mandato a giocare».

 

CONDIZIONE FISICA – «Non amo che qualcuno mi dica come fare il mio lavoro. Il valore della preparazione atletica lo valuto dagli infortuni e noi per ora non ne abbiamo avuti. I ragazzi stanno lavorando tanto e con condizioni climatiche importanti, ma è stata una scelta voluta così come quella di non disputare test particolarmente probanti. La priorità è crearci una nostra identità. Domenica contro il Gubbio voglio vedere se i ragazzi giovani che verranno schierati sono pronti, giocare al “Del Duca” è un bel test per loro. Mi piacerebbe che giocassimo una partita da Ascoli e spero di avere subito risposte».


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