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L’ultimo saluto al popolare Lolò nella chiesa delle Piagge

ASCOLI - Tanta gente si è stretta intorno ai familiari di Rodolfo Bruni. Commozione nel ricordo di uno dei commercianti più brillanti della città
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Cerano quasi tutti quelli de li Callare, il quartiere di Ascoli dove Lolò, Rodolfo Bruni per l’anagrafe, è nato e vissuto, ininterrottamente, fino alla fine dei suoi giorni, per l’ultimo saluto. Un quartiere nel quale Lolò è stato sempre l’anima di ogni iniziativa, il propulsore di ogni manifestazione. La sciarpa bianconera dell’Ascoli, fede antica la sua, appoggiata sul legno chiaro della bara.

 

Una cerimonia semplice, sobria, essenziale, come a lui sarebbe piaciuta. Ad officiarla Don Gianfranco Calvaresi, un amico fraterno dei figli, prima che un prete, che della piccola cappella di San Bartolomeo immersa nella verde quiete del bosco di Piagge, è parroco. Sul primo banco, fianco a fianco, come sempre, i suoi due figli, Franco ed Enzo, con le mogli, Veronica e Maria Vittoria, e i nipoti di Lolò, Francesco, Paolo e Camilla.

 

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Degni eredi, prima che dell’attività di famiglia, che Rodolfo insieme alla moglie Olga seppe creare da zero e rendere florida, di una ricchezza di spirito. Di una filosofia di vita che si tramanda insieme ad un negozio storico, unico in città, travalicandone l’aspetto meramente economico. Dove le pareti ancora grondano dei ricordi e dei mille aneddoti della lunghissima vita di Lolò. Lottatore nato, mai domo, fin dai tempi, durissimi, della sua scapestrata adolescenza, e poi negoziante, per vocazione, nella sua merceria. Che poteva farsi burbero, quando ci voleva, solo con le clienti troppo petulanti. Umanità rara la sua. Introvabile al giorno d’oggi. Come certi articoli strani, che, assicuravi, “Se non li trovi qui da me, probabilmente non esistono…”.

 

 

 

 

 

 

 

 

A piedi, in una lunga processione, parenti ed amici lo hanno accompagnato nelle poche centinaia di metri di strada nel bosco che separano la chiesetta dall’altrettanto minuscolo cimitero di Piagge. Riposerà qui, accanto alla sua Olga, scomparsa nel 2005. ”Senza di lei – soleva ripetere Rodolfo – non sarei mai riuscito a fare tutto quello che ho fatto”.

Wa.Lu. 

 


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