di Luca Capponi
La “Franciscana” prosegue nella sua opera, che in tempi come quelli odierni, dominati dalle guerre, appare tanto visionaria quanto necessaria: promuovere la pace attraverso la musica. Sì, perché l’oggetto in questione è una chitarra, quella che Alberto Romani, sambenedettese docente di professione e liutaio per passione, ha costruito nel suo laboratorio di Grottammare (ne avevamo parlato qui).
Una piccola grande avventura, ed un’idea alta, che lo ha portato ad incontrare artisti come l’ex Genesis Steve Hackett, Pat Metheny e Joe Satriani, solo per citarne tre. Stavolta però il percorso del mitico strumento ha incrociato quello di due big della canzone italiana, vale a dire Francesco Renga e Filippo Neviani, in arte Nek.
L’occasione, quella del concerto che la coppia ha tenuto a Porto Recanati, nell’ambito della programmazione di eventi estivi che quest’anno ha visto transitare, tra gli altri, Goran Bregovic e Francesco De Gregori. A fare da prezioso tramite, il sindaco Andrea Michelini.
«Avete presente quando si incontra per la prima volta una persona, ma in realtà si percepisce un senso di feeling che è tipico di persone che si conoscono da tanto tempo? – racconta Romani – Ecco, stessa sensazione. Filippo e Francesco sono persone gioviali e particolarmente accoglienti, oltre che disponibili. È divertente trascorrere del tempo con loro e garantisco che abbiamo scherzato moltissimo. Credetemi, era come se tre amici di vecchia data si stessero incontrando nuovamente dopo diversi anni».
«Quindi – continua – portare il messaggio di pace della chitarra e raccontare dell’attività laboratoriale che svolgo con i ragazzi, è stato molto più semplice ed anche condiviso con altre persone del loro staff presenti in quel momento. La firma è stato come sempre un momento emozionante, perché chi la appone, viene dapprima sempre edotto della responsabilità che viene ad assumersi. Di fatto, personalmente posso dire che finora è stato l’incontro che ho sentito di più, proprio per il livello particolarmente elevato di coinvolgimento».
Alberto, però, non ha certo intenzione di fermarsi qui. Il percorso della “Franciscana“, infatti, non può che continuare.
«Vista la tematica, mi piacerebbe tanto portare questo strumento anche ad uno dei famosi concerti “Con il cuore” che padre Enzo Fortunato organizza ogni anno ad Assisi e mi piacerebbe che stavolta si possa anche sentire la “voce” di questa chitarra – prosegue -. Ok l’iniziativa, ma si tratta pur sempre di uno strumento di elevatissimo pregio e di una qualità sonora di grandissimo livello. Vediamo cosa accadrà. Il bello di questa cosa è che non si vede mai la fine. Inoltre, ormai c’è questo sodalizio tra me e Michelini dal quale è nata un’amicizia bellissima: ormai ironicamente ci definiamo “premiata ditta”».
«A parte tutto ciò – conclude Romani – ci tengo a sottolineare il grande spirito organizzativo della città di Porto Recanati che concretamente sa proporre grandi eventi in un’ottica di accrescimento culturale e sociale. È evidente un certo livello di lungimiranza che riesce in maniera superlativa a dare lustro ad una regione intera. Da sambenedettese quale sono, mi sento ormai di essere parte anche di questa cittadina che mi ha accolto sin dall’inizio a braccia aperte. Cerco di ricambiare portando testimonianza attiva che Porto Recanati è una cittadina viva, frizzante, giovane e che conosce bene gli ingredienti per far coesistere giovani, adulti, meno adulti, famiglie, in uno spirito di coesione e di proposte».
Una chitarra per la pace: i grandi del rock firmano lo strumento costruito da Alberto Romani
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