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Il cameramen ascolano Simone Traini nel mirino delle autorità russe dopo un reportage di guerra nel Kursk

PREOCCUPAZIONE per il professionista che, insieme all'inviata Rai Stefania Battistini, Mosca vuole vedere a processo per "l'attraversamento illegale del confine dello Stato". Le parole del collega della Xentek Gunther Pariboni: «Noi reporter mettiamo in secondo piano i pericoli per diventare gli occhi dello spettatore»
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Simone Traini (di lato una foto di Gunther Pariboni dall’Ucraina)

 

 

di Maria Nerina Galiè

 

C’è preoccupazione ad Ascoli per Simone Traini, ascolano anche se da diversi anni vive a Milano, operatore della Xentek e inviato Rai insieme con la giornalista Stefania Battistini da oltre due anni sui luoghi del conflitto russo-ucraino.

 

I due rischiano “un procedimento penale ai sensi dell’articolo 322 del codice penale della Federazione Russa sull’attraversamento illegale del confine dello Stato” – riferisce l’Ansa – per aver realizzato un reportage  dalla città di Sudzha, nella regione di Kursk, dove è in atto un’imponente azione bellica.

 

Dopo l’uscita del servizio, la reazione di Mosca è stata immediata tanto che le autorità locali hanno convocato l’ambasciatrice d’Italia a Mosca, Cecilia Piccioni, comunicando le loro intenzioni sui due reporter italiani.

 

Dalla parte di Traini e Battistini si sono schierati  Ordine nazionale dei giornalisti e sindacati di categoria, che si dichiarano «al fianco di tutti i professionisti che lavorano all’estero e che ogni giorno danno il massimo per offrire un prodotto di qualità ed autenticità al servizio pubblico», scrivono Fnsi, Usigrai e Unirai.

 

Gunther Pariboni

«Quello che è successo a Simone, dovrebbe far capire quanto delle volte non sia facile fare questo lavoro e, al tempo stesso, quanto noi reporter mettiamo in secondo piano i pericoli per diventare gli occhi dello spettatore».

 

Sono queste le parole di Gunther Pariboni, pure ascolano e reporter della Xentek, più volte nelle zone del conflitto alle porte dell’Europa, con il giornalista del Tg1, Giacinto Pinto ed il cameraman Lorenzo Turi, per raccontare storie e momenti drammatici, alcuni dei quali condivisi con Cronache Picene (sotto i link degli articoli).

 

«Simone – racconta Pariboni – è stato tra i primi a partire per l’Ucraina e posso dire che è un grandissimo tecnico e un grandissimo amico.  Proprio qualche giorno fa ci siamo sentiti e mi ha ribadito il suo amore per  questo lavoro, anche se si corrono rischi».

 

Traini, insieme alla Battistini, sono stai protagonisti di un’altro momento di tensione in Ucraina, nel marzo del 2022. Mentre si trovavano nella città di Dnipro, per andare in onda in diretta su “Uno Mattina”, nella camera dove stavano facendo le riprese (non potendo scendere in strada) hanno fatto irruzione agenti delle forze speciali ucraini. Li hanno ammanettati, minacciandoli con le armi, poi hanno sequestrato telecamere e cellulari, credendoli spie russe.

Tutto si risolse dopo qualche ora e numerose chiamate tra le ambasciate. Ma la paura fu davvero molta.

 

Telecamere puntate sul conflitto in Ucraina: la testimonianza diretta di Gunther Pariboni (Le foto)

 

Il reporter ascolano Pariboni al confine tra Polonia e Ucraina: «I profughi tornano a casa» (Foto)

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