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Arquata verso il maxicantiere, il Commissario Castelli: «Nostro dovere creare le condizioni per vivere e lavorare in questi luoghi»

I DATI e le prossime tappe della ricostruzione e della speranza, a otto anni dai tragici eventi che hanno devastato i suggestivi borghi piceni e non solo
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Guido Castelli

 

Pronta la maxi-gara per la ricostruzione di Arquata Borgo, otto anni dopo il sisma che ha devastato il centro Italia e seminato vittime: 299 tra Accumoli, Amatrice e Arquata, dove a morire sono stati in 52.

Stanotte, 24 agosto, la commemorazione (leggi qui).

Ma oltre a ricordare i fatti e ricordare gli scomparsi, chi è rimasto – primo tra tutti il sindaco di Arquata Michele Franchi – e chi vuole tornare deve guardare con fiducia al futuro, rimasto incerto per lungo tempo, scandito da macerie e spopolamento.

L’ultima notizia, diffusa dal Commissario alla Ricostruzione e Riparazione Sisma Guido Castelli, lascia ben sperare: l’Usr Marche ha formalmente trasmesso all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) gli atti dell’appalto integrato per la ricostruzione unitaria del centro storico di Arquata del Tronto, finanziato per un importo complessivo di 71 milioni di euro nell’ambito dell’ordinanza speciale 75 del Commissario Guido Castelli, lo scorso 24 aprile, e con il via libera della Conferenza dei Servizi, arrivata a giugno.

 

«In questi anni – ha dichiarato il Commissario Castelli – abbiamo cercato di scrivere una pagina nuova della ricostruzione, che non riguardasse solo la mera riparazione di case lesionate, ma bensì la ricostruzione di interi borghi distrutti. Ovviamente sapevamo che la sfida sarebbe stata molto più complessa e che i primi risultati non sarebbero arrivati nell’immediatezza. Con il presidente della Regione Acquaroli ci abbiamo creduto e oggi abbiamo la consapevolezza di poter dare ai cittadini di Arquata, il centro marchigiano simbolo di quel tragico 24 agosto 2016, la certezza di vedere ricostruito il borgo storico con tecniche di ingegneria sismica tra le più all’avanguardia di sempre e nei tempi certi rappresentati dall’Usr Marche.

Il cronoprogramma prevede infatti, all’esito delle verifiche di legalità svolte dall’Anac, la pubblicazione della gara entro il mese di settembre in modo da poter individuare l’operatore economico entro il mese di dicembre e poter avviare il maxicantiere entro i primi giorni della prossima primavera».

 

«Questo – il commento del sindaco di Arquata Michele Franchiè un primo passo per rispettare il cronoprogramma e andare a gara il prima possibile e ad avere, ad anno nuovo, la ditta che eseguirà il progetto definitivo. È una buona notizia che ci fa sperare per il futuro, ci siamo dati tempo per l’inizio del 2025 affinché si possa avere la ditta e per noi è un grande passo in avanti».

 

«Il cambio di passo – continua Castelli – attraverso una rinnovata unità d’intenti tra tutte le istituzioni, dal Governo alle Regioni ai Comuni, non ci distoglie minimamente dalla consapevolezza che ancora moltissimo resta da fare. Quello che ci tocca fare è ancora molto e richiede il perseguimento della sicurezza nella ricostruzione.

Un impegno costante che ci induce a lavorare facendo ricorso alle più aggiornate tecnologie e a tecniche di ricostruzione innovative, nella consapevolezza che gli elementi naturali e le caratteristiche dei territori vanno monitorati con costanza e attenzione.

Alla ricostruzione materiale dell’Appennino centrale continua ad affiancarsi l’opera di riparazione economica e sociale di queste comunità, ferite e indebolite a causa degli eventi sismici avvenuti tra il 2016 e il 2017.

Perché al diritto delle persone di veder ricostituiti i loro borghi si affianca il nostro dovere di creare quelle condizioni di sviluppo sostenibile che consentano di lavorare e vivere in questi luoghi».

 

Otto anni fa iniziava una sequenza sismica tra le più disastrose che abbia colpito il Centro Italia. Quattro terremoti in poco più di cinque mesi dal 24 agosto 2016 al 18 gennaio 2017: la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso, come è stata rubricata dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). Un evento catastrofico che ha determinato la creazione di un cratere di otto mila chilometri quadrati: una vasta area compresa in quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) che include 138 comuni.

 

«Dopo otto anni, credo che il primo dovere delle Istituzioni sia di fare memoria delle vittime e delle famiglie che hanno perso i loro cari e i loro beni. E chiedere scusa per i ritardi accumulati in troppe false partenze – le parole del commissario Castelli – un dovere che spetta a chi oggi rappresenta le Istituzioni a prescindere da un cambio di passo che in quest’ultimo anno e mezzo è stato registrato e documentato».

 

RICOSTRUZIONE PRIVATA –  Al 31 luglio 2024 sono 31.786 le richieste di contributo per la ricostruzione presentate da soggetti privati per gli immobili residenziali o produttivi danneggiati dal Sisma 2016, per un importo complessivo di 14,5 miliardi di euro.

Le richieste approvate dagli Uffici Speciali per la Ricostruzione sono complessivamente pari a 20.429 e rappresentano il 64% di quelle presentate, determinando la concessione di quasi 9 miliardi di euro e la liquidazione di 4,8 miliardi. Nel periodo compreso tra il 31 luglio 2022 e il 31 luglio del 2024, sono state presentate quasi 9mila richieste di contributo, per un importo concesso vicino ai 7 miliardi di euro: un dato che conferma come nell’ultimo biennio sia avvenuta una sensibile accelerazione.

Più della metà delle richieste presentate sono relative a comuni delle Marche (il 57%, pari a 17.968 richieste) mentre il restante 43% si distribuisce tra Abruzzo (17%, 5.541 richieste), Umbria (15%, 4.896 domande) e Lazio (11%, 3.381 domande).

Sempre alla stessa data, infine, a fronte dei 20.379 cantieri autorizzati, quelli conclusi sono 11.364, con una percentuale di interventi chiusi su base regionale che va dal 62% dell’Abruzzo, al 59% di Umbria e Marche al 48% del Lazio.

 

EROGAZIONI CDP – L’accelerazione impressa alla ricostruzione privata viene confermata anche dai dati aggiornati relativi alle erogazioni da parte di Cassa depositi e prestiti. Nel periodo che va dal 25 luglio al 12 agosto, infatti, le erogazioni da parte di Cdp nei confronti delle imprese impegnate nella ricostruzione privata ammontano a 76 milioni di euro.

Un record, considerando il periodo estivo, che fa segnare un +31,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel mese di agosto salgono così complessivamente a 4,769 miliardi di euro le erogazioni di Cassa depositi e prestiti. Mentre nel 2023 era stato erogato da Cdp più di 1 miliardo di euro (1,364 pari a quasi un terzo del totale) quest’anno, al 12 agosto, la cifra si attesta già a 935 milioni di euro (il 19,6% del totale) che, rispetto allo stesso periodo negli anni 2023 e 2022, corrisponde rispettivamente al +17% e +52%.

 

RICOSTRUZIONE PUBBLICA – Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, il Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016 aggiornato al 31 maggio del 2024 ha evidenziato che è stato avviato il 95% delle opere (gli interventi in progettazione sono il 66% del totale di cui 25% approvati e il 12% sono i lavori conclusi). Anche l’emergenza abitativa ha mostrato segnali positivi: nel 2024 sono stati 11.182 i nuclei familiari che hanno fatto ancora ricorso all’assistenza abitativa; erano 12.319 nel 2023 e 14.211 nel 2022.



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