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Crolla la volta del presbiterio della chiesa di Santa Chiara: paura a Montedinove (Foto)

L'EDIFICIO ospita il museo delle Tombe Picene e il Museo Sistino. Fortunatamente al suo interno non c'era nessuno. Il sindaco Del Duca: «Nessun danno nemmeno alle opere. L'area già lesionata dal sisma era già interdetta e protetta da un'armatura, che ha retto». Sul posto i Vigili del fuoco
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Paura a Montedinove oggi, 23 agosto, per il crollo di una porzione di tetto della chiesa di Santa Chiara, che ospita il museo delle Tombe Picene e il Museo Sistino. Il taglio del nastro a luglio del 2022 (leggi qui).

A venire giù all’improvviso e con tutto il suo fragore è stata un’ampia porzione della volta del presbiterio.

 

Ad accorgersi di quanto fosse accaduto è stata l’operatrice museale, arrivata alle ore 17,30 per aprire la chiesa. Ricostruendo il fatto, intorno alle 16 una vicina ha sentito un boato. E’ stata quella, pertanto, l’ora del crollo, quanto per fortuna nell’edificio non c’era nessuno. Ma la preoccupazione, a quel punto, è stata per i beni in esso contenuti.

 

Appena dato l’allarme è stato immediato l’intervento dei Vigili del fuoco, che fino a tarda notte hanno lavorato per tamponare i danni alla struttura e mettere in sicurezza le opere che non sono state danneggiate dal crollo.

 

Tra i primi ad arrivare sul posto, il sindaco di Montedinove, Antonio Del Duca, e la direttrice dei Musei Sistini del Piceno Paola di Girolami.

 

La chiesa era stata lesionata dal sisma del 2016, di cui proprio stanotte ricorre l’ottavo anniversario.

Il sindaco Del Duca: «I lavori di ristrutturazione, approvati e finanziati finalmente, erano programmati per novembre prossimo. Non abbiamo fatto in tempo.

Erano già presenti le impalcature sulla volta del presbiterio.

C’era stato nel tempo anche lo scivolamento di una parete ed abbiamo già provveduto ad interdire la parte al transito e mettere l’area in sicurezza con un’armatura. 

Che infatti ha fatto il suo dovere trattenendo i detriti di una porzione di volta di circa 7 metri per 7.

A terra sono finiti solo dei calcinacci e le opere sono tutte salve».

 

A causare il crollo, con tutta probabilità, sono state le infiltrazioni d’acqua dopo le forti piogge dei giorni scorsi e che si sono insinuate nelle lesioni già presenti sul tetto, che ha la tipica struttura delle antiche chieste, con con tegole e camorcanna, fino a far cedere la muratura sottostante.

 

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