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Samb-Atletico Ascoli, per Palladini un ruolo importante: proteggere la squadra dall’eccesso di emozioni

SERIE D - Domenica primo appuntamento ufficiale in Coppa Italia. La figura dell'allenatore riveste un ruolo chiave per moderare e plasmare il gruppo ed evitare che subisca troppo le emozioni e le tensioni che la piazza, seconda a nessuno in questo, inevitabilmente invia
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Ottavio Palladini ai tempi in cui allenava la Samb di Fedeli

 

di Pier Paolo Flammini

 

Forse ha ragione Gianni Schiuma, notissimo deejay innamorato della Samb, che sul palco di Piazza Giorgini, durante la presentazione della squadra giovedì 29 agosto, ha equiparato la passione della tifoseria rossoblù a poche altre: «Boca Juniors, Bayern Monaco, Roma». Ma San Benedetto non è una metropoli come quelle citate, eppure, se facciamo riferimento al livello di hype, viene da pensare proprio all’ambiente romano, per restare in Italia, per una eguale dose di eccesso, in ogni senso. L’entusiasmo che si respirava in piazza andava oltre qualsiasi tipo di ragionevolezza: altrove si sarebbe assistito alla presentazione con qualche applauso e qualche coro, qui la piazza era esuberante, trascinava, diventava incontenibile.

 

Purtroppo ne è seguito lo strascico delle polemiche con l’Amministrazione Comunale (qui abbiamo già espresso il nostro parere), anche se, val bene ricordarlo, ogni forma di critica, legittima, non deve trascendere nell’offesa personale, mai. Questo va ribadito a ridosso dell’esordio stagionale al “Riviera delle Palme”, partita che s’è caricata di aspettative e tensioni che era meglio evitare. Concentrarsi sull’aspetto sportivo lasciando perdere quello che invece riguarda altro sarà cosa saggia da parte di tutti. Lo auspichiamo.

 

Altro elemento da valutare: la Samb è una squadra quasi completamente nuova, assegnargli il rango di favorita assoluta non è corretto. L’Aquila, ad esempio, si è rafforzata rispetto a un anno fa, la Recanatese ha giocatori di categoria superiore, ma come non dimenticare anche piazze come Ancona, che non possono che affrontare la Serie D come una categoria di passaggio? Senza dimenticare outsider per nulla secondari, come lo stesso Atletico Ascoli, o il Roma City.

 

In questo contesto di passioni esagerate, emerge la necessità di una figura capace di nuotarci dentro e di guidare la squadra, ovvero quella dell’allenatore Ottavio Palladini. Proteggere i giocatori, isolandoli mentalmente dal contesto, o almeno limitare le influenze esterne a quelle positive, sarà il compito principale dell’allenatore sambenedettese. Il rischio altrimenti è quello dell’ubriacatura di emozioni, nel bene o nel male. A Palladini in pochi chiedono il bel gioco, ma sperano di rivedere l’allenatore tutto cuore e grinta in grado di infondere nei propri calciatori lo stesso carattere. Sarà fondamentale perché il doppio confronto con l’Atletico Ascoli, in Coppa Italia il 1° settembre, in campionato ad Ascoli l’8 settembre, sarà già un passaggio importante che darà il timbro alla fase iniziale del campionato.

 

Con Lulli in fase di recupero, e destinato alla panchina, probabilmente Palladini schiererà la Samb con il 4-3-3, con Orsini in porta (2006), terzini a destra Chiatante (2004) e a sinistra Orfano (2005), Pezzola e Gennari centrali, Guadalupi mediano basso (ma sarà squalificato per il campionato), Candellori e Paolini mezze ali, Kerjota esterno destro d’attacco, Battista a sinistra, Eusepi centravanti.

 

Gli spettatori attesi sono almeno 3.500, forse anche qualcosa in più rispetto a un anno fa, mentre la Curva Nord va incontro al primo “tutto esaurito” della stagione.

 


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