«La direzione di Ast Ascoli, con le sue pubbliche contro deduzioni, tenta di dimostrare che tutto funzioni a meraviglia, elogiando la bontà degli stessi servizi sanitari. Invece siamo di fronte alla gravissima e reiterata violazione di una pluralità di diritti, patrimoniali e non, in danno al personale dipendente, derivante, in particolare, dello stato di emarginazione finanziaria a cui è stata sottoposta la sanità pubblica picena, rendendo, tra l’altro, incandescente il clima nei singoli ambienti di lavoro».
Sono le dure parole dei sindacalisti di Cgil e Cisl funzione pubblica, Nursing Up, Fials e Ugl Salute che in una nota ribadiscono la loro posizione: «Diciamo – sono ancora le parole dei sindacalisti – che la direzione Ast tenta di dimostrare, perché basterebbe un piccolo sondaggio tra la popolazione per rendersi conto che il 90% degli intervistati esprimerebbe fortissima insoddisfazione sulla qualità della sanità pubblica del territorio.
Se l’intervista, poi, dovesse essere effettuata tra gli operatori del settore, ci troveremmo di fronte ad una ben più elevata percentuale.
La Direzione di Ast e Regione Marche non credono sia giunta l’ora di riequilibrare i finanziamenti della sanità pubblica regionale, affinché venga garantito il rispetto dei diritti dei dipendenti dell’Azienda sanitaria di Ascoli e, soprattutto, venga restituita dignità ai cittadini di questo territorio?»
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