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Variante Areamare, il Tar respinge il ricorso della società

SAN BENEDETTO - Il privato aveva impugnato la delibera con cui era stata archiviata la proposta di modifica al piano regolatore per la realizzazione di 18 edifici residenziali tra Via Scarlatti, Via Mare e Via del Cacciatore
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Il Tar Marche ha rigettato il ricorso di Areamare

 

di Giuseppe Di Marco

 

Il Tar Marche ha respinto il ricorso presentato da Areamare contro la delibera con cui è stata respinta la proposta di variante depositata nel 2017. Con questa, la società aveva avanzato l’idea di realizzare 18 edifici residenziali fra Via ScarlattiVia MareVia del Cacciatore.

 

Al centro di questa diatriba, durata anni attraverso due ricorsi al tribunale amministrativo e uno al Consiglio di Stato, c’era la capacità discrezionale della giunta comunale nel decidere su una questione del genere. Come riportato nella sentenza, per la Camera di Consiglio di Ancona «l’esecutivo comunale, dopo aver esposto il contenuto della variante patrocinata da Areamare, ha espresso valutazioni afferenti il merito amministrativo, le quali sono dunque insindacabili dal giudice».

 

E ancora: «Non si può negare che la decisione è stata anche “politica” e che una diversa compagine amministrativa avrebbe invece potuto ritenere la proposta corrispondente all’interesse pubblico, ma questo costituisce il “sale” della pianificazione urbanistica, che è una delle poche materie nelle quali il Comune, pur tra mille vincoli, può ancora esprimere un proprio punto di vista autonomo».

 

La magistratura mette in chiaro che «nella materia della pianificazione urbanistica, infatti, ciò che rileva in via preliminare e prioritaria è l’idea di città che l’Amministrazione in carica in un certo momento storico intende attuare ed è noto che al riguardo vi sono Amministrazioni più “prudenti” e Amministrazioni più “permissive”, Amministrazioni che ritengono prioritaria la valorizzazione e la riqualificazione dell’esistente e Amministrazioni che ritengono invece di privilegiare lo sviluppo edificatorio, e così via. Negli ultimi anni, poi, anche in conseguenza di decisioni assunte a livello sovranazionale sono emerse altre esigenze, quali ad esempio la riduzione del consumo del suolo, l’incentivazione di una mobilità green, etc., il che nel caso di San Benedetto del Tronto giustifica, ad avviso del Collegio, la scelta dell’attuale Amministrazione di procedere anzitutto ad una revisione globale del P.R.G., nell’ambito della quale, peraltro, ben potrebbe accadere che le aspirazioni di Area Mare trovino totale o parziale soddisfazione».

 

Insomma, il Tar ha chiarito che l’Amministrazione detiene piena facoltà di dotarsi di un documento contenente nuovi indirizzi in ambito urbanistico, prima di valutare ogni singola proposta di intervento edilizio.


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