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Ettore Cardinali è il giovane Leopardi nella serie sul poeta marchigiano. Agostini: «Opera di assoluto rilievo» (Videointervista)

FILM – Il presidente della Fondazione Marche Cultura-Film Commission, Andrea Agostini: «”Leopardi. Il poeta dell’infinito” presentato a Venezia». Ettore Cardinali: «Onorato di interpretare un poeta così importante»
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Intervista ad Andrea Agostini e al piccolo Ettore Cardinali

Eravamo rimasti all’annuncio, per il secondo anno consecutivo, della partecipazione alla ottantunesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, in programma dallo scorso 28 agosto fino al 7 settembre. Proprio questa mattina, infatti, il presidente della Marche Film Commission, Andrea Agostini, è tornato negli studi di Radio Fm1 per raccontare l’esperienza di quest’anno. Ad accompagnarlo, per l’occasione, il giovanissimo attore che ha interpretato Giacomo Leopardi nella nuova serie Rai “Leopardi. Il poeta dell’infinito”, ovvero Ettore Cardinali.

«È andata benissimo – ha raccontato con soddisfazione Agostini – L’anno scorso abbiamo partecipato presentando delle produzioni locali, per mostrare come ci fosse un fermento elevato nelle Marche, per far vedere che c’erano dei progetti validi in corso che si sarebbero realizzati di lì a poco. Quest’anno, invece, la nostra presenza è stata decisamente diversa e questo soprattutto grazie al lavoro importante della Fondazione Marche Cultura (presieduta dallo stesso Agostini) e all’impegno della Regione Marche che ha messo a disposizione fondi Fesr per 16 milioni di euro. Fondazione Marche Cultura, dalla scorsa edizione del festival, ha messo a bando 11 milioni. Quest’anno, dunque, grazie ai fondi messi in campo, usciranno due opere di assoluto rilievo: la prima sarà visibile i prossimi 16 e 17 dicembre e si tratta della miniserie evento Rai su Giacomo Leopardi, intitolata “Leopardi. Il poeta dell’infinito”. E poi anche il film di Siani e Pieraccioni, la cui uscita è prevista per il 17 dicembre 2024. L’opera cinematografica, girata proprio nella nostra regione, ad Ancona per la precisione, si intitola “Io e te dobbiamo parlare”. Questo per noi è un risultato storico che fino a pochissimo tempo fa sembrava irraggiungibile». Poi, come emerso nel corso dell’intervento mattutino, un altro prodotto da non dimenticare è la serie “Fragili”, registrata presso la Riviera del Conero, tra i comuni di Numana e Sirolo. E’ andata in onda il 16 agosto su Canale 5.

La Mostra del Cinema di Venezia è stata anche l’occasione per partecipare ad un incontro tra gli addetti ai lavori del settore cinematografico e i presidenti delle varie Film Commission. «Si è trattato – ha proseguito lo stesso Agostini – di un momento importante perché è stata avanzata la proposta di un incontro fisso, annuale, da svolgere in Ancona tra tutti gli operatori di settore. C’è stata approvazione scaturita in una proposta concreta, ora sta all’assessorato alla cultura della regione Marche aiutarci per dare concretezza a questa possibilità. Tutto questo ci dà l’idea della nostra crescita e di come la nostra regione venga accolta dalle altre realtà».

Subito dopo la parola è passata al giovane Ettore Cardinali, attore undicenne originario di Torre San Patrizio che, proprio nella serie di Sergio Rubini, ha vestito i panni del celebre poeta recanatese, da fanciullo. «Mi sono sentito onorato – ha spiegato ai microfoni con grande disinvoltura – è stato un privilegio interpretare questo illustre poeta. Prima delle riprese mi sono documentato, attraverso libri e un’intervista ad una sua parente, su come era Leopardi da bambino. Ne è emersa la figura di un bimbo giocherellone e molto creativo, con la differenza che non aveva tutta libertà che abbiamo noi oggi, anche se in alcuni comportamenti mi ci sono ritrovato».

Ettore Cardinali ha parlato anche della sua passione artistica, che non si limita alla sola recitazione ma che, piuttosto, riguarda un fronte più vasto. «Nel tempo libero – ha spiegato – gioco con mia sorella, disegno dei fumetti a caso e studio pianoforte da quando avevo quattro anni. Poi mi sono avvicinato a questo mondo quando mi hanno scelto due attori di Roma per fare “Il fantasmino di Villa Zara”. Mi hanno consigliato un casting per un film su Leopardi ad Ancona, ci siamo andati e alcuni giorni dopo Sergio Rubini mi ha scelto. Sul set, invece, al primo ciak, con tutte le telecamere, un silenzio assoluto, all’inizio ho avuto un po’ di paura. Poi Sergio (Rubini), Alessio Boni e tutto lo staff mi hanno messo a mio agio. Da lì in poi tutto in discesa, mi sono sentito come a casa mia». Sull’esperienza a Venezia, il giovane Cardinali ha raccontato: «All’inizio, quando ci hanno invitato, mamma e papà erano molto contenti ma io non capivo bene cosa fosse questa mostra internazionale del Cinema. Poi sono stato molto contento. Andare sul red carpet è stata un’esperienza che non dimenticherò proprio mai. Rubini si è comportato da amico, mi ha tenuto sempre per mano e mi ha spiegato tutto quanto». «Se oggi siamo qui – ha concluso Agostini – vuol dire che continuiamo nella promozione di quanto facciamo di buono, nelle Marche, in Italia e nel mondo. La Fondazione quindi si muove con massima efficienza per dare seguito ai successi che abbiamo conseguito».

 

Ettore Cardinali ha parlato anche della sua passione artistica, che non si limita alla sola recitazione ma che, piuttosto, riguarda un fronte più vasto. «Nel tempo libero – ha spiegato – gioco con mia sorella, disegno dei fumetti a caso e studio pianoforte da quando avevo quattro anni. Poi mi sono avvicinato a questo mondo quando mi hanno scelto due attori di Roma per fare “Il fantasmino di Villa Zara”. Mi hanno consigliato un casting per un film su Leopardi ad Ancona, ci siamo andati e alcuni giorni dopo Sergio Rubini mi ha scelto. Sul set, invece, al primo ciak, con tutte le telecamere, un silenzio assoluto, all’inizio ho avuto un po’ di paura. Poi Sergio (Rubini), Alessio Boni e tutto lo staff mi hanno messo a mio agio. Da lì in poi tutto in discesa, mi sono sentito come a casa mia».

 

Sull’esperienza a Venezia, il giovane Cardinali ha raccontato: «All’inizio, quando ci hanno invitato, mamma e papà erano molto contenti ma io non capivo bene cosa fosse questa mostra internazionale del Cinema. Poi sono stato molto contento. Andare sul red carpet è stata un’esperienza che non dimenticherò proprio mai. Rubini si è comportato da amico, mi ha tenuto sempre per mano e mi ha spiegato tutto quanto».

 

«Se oggi siamo qui – ha concluso Agostini – vuol dire che continuiamo nella promozione di quanto facciamo di buono, nelle Marche, in Italia e nel mondo. La Fondazione quindi si muove con massima efficienza per dare seguito ai successi che abbiamo conseguito».


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