di Franco De Marco
Avere un tesoro, anzi tanti tesori, in casa e non rendersene conto. Un peccato imperdonabile per istituzioni e cittadini. E’ il caso emblematico di che cosa offre il Piceno, con relative ricadute anche economiche, in materia di organi storici. Veri monumenti. Pezzi unici nella costruzione e nei suoni. A cominciare da quello di Comunanza, costruito nel XVII secolo, perfettamente restaurato nel 2015, un suono incredibilmente bello, unico al mondo per alcune caratteristiche tecniche. E da tutti gli “addetti ai lavori” del mondo invidiato. Michel Formentelli, costruttore e restauratore di organi a livello internazionale, con bottega a Camerino (dopo il sisma, temporaneamente, a Trevi) e in Francia, nella sala del Consiglio provinciale lancia una proposta che la politica, oltre che i privati che possono, farebbero bene ad abbracciare immediatamente. Sia per far del bene alla musica sia per promuovere il turismo e la scoperta del territorio: un Concorso organistico internazionale di formazione di musica barocca. Sede naturalmente a Comunanza dove c’è l’organo unico al mondo sul quale si esercitò anche un giovanissimo Wolfang Amadeus Mozart. «Ci sono le condizioni – dice Formentelli – per attirare organisti da tutto il mondo. Non lo dico solo io ma lo dicono i più importanti musicologi, organisti e organari. Un concorso, come si fa per il violino o il pianoforte, di altissimo livello. In Italia ce ne sono quattro cinque, è vero, ma nessuno in Italia e nel mondo ha un organo come quello di Comunanza. Sono sicuro che i partecipanti sarebbero tanti. Mi auguro che anche i privati accolgano questa proposta che porterebbe concorrenti, famiglie e studiosi a Comunanza e nel Piceno facendo scoprire un territorio meraviglioso. Non servono master class o accademie. Il concorso sì».
Proprio per approfondire, dal punto di vista scientifico questa proposta, oggi è arrivato a Comunanza il gotha di organisti e musicologi. Stasera alle 21 è in programma, nella Chiesa di Santa Caterina, un concerto evento con i maestri Fredecic Munoz (Montpellier), Francis Chapelet (Bordeaux), Sebastien Cochard (Charleville Meziere), Peter Weinmann (Montpellier), Eric Cordé (St Malo, Bretagna), Jean Filippe Jelou, Michel Colin (Toulon), Eric Van Dick (Olanda), Luca Scandali (Ancona), Francesco Colamarino (Roma) e Lorenzo Ghielmi (Milano) definito quest’ultimo, da Formentelli, il numero 1 degli studiosi al mondo per la musica organistica. Un vero parterre de roi internazionale. Ma quali sono le prime reazioni alla proposta? Positive. Alberto Antognozzi, consigliere provinciale e assessore comunale di Comunanza, dice con una nemmeno tanto sottile frecciata: «Per il restauro (in totale 300.000 euro, ndr) abbiamo avuto un sostanzioso contributo dalla Fondazione Cariverona. Mi auguro che anche altre Fondazioni più vicine a noi si possano impegnare per questa operazione nello stesso tempo culturale ma anche economica. Noi prendiamo in seria considerazione la proposta». Altrettanto pronta a scendere in campo, come ha fatto per il restauro, la Confraternita Santissimo Sacramento, proprietaria della Chiesa di Santa Caterina e dell’organo, con l’ex sindaco Domenico Annibali e Filippo Marcozzi. A sottolineare il lavoro per la riscoperta del tesoro di Comunanza Stefania Cespi, storica, presidente dell’Archeoclub, storica e “custode” appassionata dell’organo di Comunanza.
Formentelli allarga l’orizzonte della valorizzazione del patrimonio organistico a tutto il Piceno. Fa notare un dato: «Le Marche sono la terza regione al mondo, dopo Alsazia e Lorena, con il maggior numero di organi storici molti dei quali però abbandonati: ce ne sono schedati almeno 750, nel Piceno 40. Un patrimonio immenso che il mondo ci invidia. L’organo della Cattedrale di Ascoli è l’unico rimasto al mondo tra quelli realizzati, 130, dalla famiglia Paci, poliedrica famiglia di artigiani-artisti di importanza fondamentale nella storia dell’organo. Lo strumento della Cattedrale ha un meccanismo esemplare unico». «Non dico certamente – fa notare Formentelli andando anche contro i suoi…interessi – che tutti gli organi devono essere restaurati. Ma i più importanti si. E’ un patrimonio inestimabile».
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