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Bolkestein: la Regione incontra i balneari «ma per i Comuni la gestione delle aste è complicata»

DA SAN BENEDETTO si sono recati ad Ancona alcuni imprenditori. Dino Latini, Maurizio Mangialardi e Linda Elezi hanno illustrato le proposte, la Regione Marche si farà sentire dal governo. Però emergono anche i timori dei funzionari comunali
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La spiaggia di San Benedetto

 

Un incontro che potrebbe essere il primo di una lunga serie, quello promosso dal presidente dell’Assemblea Regionale Dino Latini con gli imprenditori balneari, alla luce delle ultime novità in tema della Direttiva Bolkestein, recepita in un decreto legge (da trasformare in legge) e per il quale, al termine dell’incontro, lo stesso Latini ha annunciato l’invio di un atto di indirizzo al Governo, al fine di migliorare il decreto stesso.

 

Presenti, oltre Latini, anche il vicepresidente regionale Mario Mangialardi (Pd) ex sindaco di Senigallia e la consigliera del Gruppo Misto Linda Elezi. Per la “Riviera delle Palme” erano presenti alcuni imprenditori balneari: Giuseppe Ricci presidente Itb, Andrea Cavalera, titolare di uno stabilimento balneare, e Gianni Iacoponi, titolare di un ristorante che insiste in area demaniale. Si è collegata inoltre, per il Comune di San Benedetto, la responsabile dell’Ufficio Demanio Maria Teresa Massi.

 

«Sono soddisfatto della convocazione – afferma Giuseppe Ricci per la quale ringrazio la Regione Marche. Latini ci ha detto che sarà un primo incontro, io sono intervenuto per ribadire che non ci interessano gli indennizzi, l’unica cosa che conta è che venga riconosciuta la nostra impresa, e se la Meloni ha il coraggio di assegnare il diritto di superficie con riscatto e ripristinare gli articoli di legge che ci garantivano la sicurezza delle imprese».

 

Mangialardi ha rilanciato una sua proposta, ovvero quella di aprire a un project financing che può essere proposto solo dal gestore attuale, ma Cavalera fa notare come, nel collegamento di Maria Teresa Massi, la funzionaria sambenedettese abbia esposto come «questa procedura sia eccezionalmente complicata, e persino le 114 gare relative ai soli stabilimenti balneari rappresenterebbero, se svolte contemporaneamente, un peso insopportabile del Comune di San Benedetto».


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