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La maggioranza si spacca, Spazzafumo: «Non mi dimetto. E non conosco la parola “fallimento”»

SAN BENEDETTO - Il primo cittadino mostra i muscoli, ma le variazioni al bilancio vengono votate favorevolmente da appena 11 consiglieri e slittano al prossimo Consiglio
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Antonio Spazzafumo

 

di Giuseppe Di Marco

 

Ha deciso di mostrare i muscoli, il sindaco Antonio Spazzafumo. Il suo discorso dopo la fuoriuscita dalla maggioranza di Umberto PasqualiMartina De Renzis non potrebbe essere più chiaro.

 

«Io non ho mai fatto il politico – ha messo in chiaro il primo cittadino – Dignità e onestà sono le parole che mi porto dietro dalla campagna elettorale, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo deliberato e appaltato quasi 60 milioni di euro di lavori per la città. Diversi cantieri partiranno da qui ai prossimi mesi e San Benedetto cambierà. Non conosco il termine fallimento e il sottoscritto non si dimette e non perché mi interessi la poltrona: un lavoro ce l’ho. Ho lavorato tantissimo ogni giorno, cercando di stare nei tavoli in cui la città era necessario che fosse rappresentata. Non mi sono risparmiato, per portare avanti il nostro programma di mandato. Umberto ha seguito con me tantissime attività e sono sicuro che continuerà a farlo».

 

Il problema è che ora la maggioranza non ha ufficialmente i numeri per imporsi. E infatti il punto sulle variazioni al bilancio viene votato favorevolmente da appena 11 consiglieri, contro gli 11 della minoranza e i 2 astenuti – Pasquali e De Renzis – e quindi vengono rimandate al prossimo Consiglio.


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