di Maria Grazia Lappa
Siglato il protocollo d’intesa tra Ast e le confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. Il documento, che recepisce quello stipulato il 21 marzo scorso tra Regione e le organizzazioni sindacali, disciplina le relazioni in materia di organizzazione del servizio sanitario regionale e rappresenta uno valido strumento per rispondere alle esigenze di tutti.
Il protocollo infatti individua alcune azioni strategiche e condivise volte al miglioramento dell’organizzazione aziendale.
La firma è stata apposta questa mattina, mercoledì 11 settembre Un tavolo tutto in rosa, caratterizzato dalla dottoressa Nicoletta Natalini, direttore generale dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli e dalle rappresentanti delle confederazioni sindacali: la segretaria generale Cgil Barbara Nicolai, la responsabile territoriale Cisl Maria Teresa Ferretti e la coordinatrice territoriale Uil Paola Luzi.
Il documento, sollecitato dalle sigle sindacali, riconosce la necessità di istituire a livello provinciale, rendendo in questo modo formale, un percorso già avviato con l’arrivo del direttore generale dell’Ast picena, Nicoletta Natalini, un tavolo di confronto e monitoraggio permanente, che possa assicurare la partecipazione delle parti sociali al processo di riorganizzazione del servizio sanitario e sociosanitario.
L’obiettivo è promuovere un sistema di relazioni stabile, improntato sulla partecipazione consapevole, sul dialogo costruttivo e trasparente e sulla reciproca considerazione dei rispettivi diritti e obblighi. Oltre che sulla prevenzione e risoluzione dei conflitti attraverso la collaborazione tra le parti, favorendo lo svolgimento di momenti di confronto congiunto nell’osservanza dei principi di correttezza, buona fede e trasparenza dei comportamenti.
Le sigle sindacali con la firma del documento si impegnano nella realizzazione e messa in atto di un piano di lavoro che definisca le tematiche di confronto sulle attività di programmazione delle politiche sanitarie, sociali e sociosanitarie.
Tra gli argomenti fondamentali: fondo di solidarietà e residenzialità sociosanitaria, le politiche del personale e la valorizzazione dei professionisti della sanità pubblica, le liste d’attesa e la mobilità attiva e passiva, gli atti di indirizzo concernenti l’organizzazione del Servizio sanitario regionale a livello di Ast di Ascoli con relativi atti aziendali.
Per quanto riguarda la rete territoriale, le parti si confronteranno sulla riorganizzazione della medicina del territorio e l’implementazione della rete di assistenza territoriale, il ruolo di indirizzo sui distretti nell’applicazione del Dm 77, l’individuazione degli sportelli unici, la rete dei posti letto Osco (ospedale di comunità) e Cot (centrali operative territoriali), la rete delle Case di comunità, delle missioni 5 e 6 del Pnrr e delle leggi nazionali e regionali sulla non autosufficienza.
Ma anche sulla rete ospedaliera con ricadute sull’offerta dei servizi alla cittadinanza, sulle modifiche organizzative che coinvolgono sedi e dipartimenti dell’Ast di Ascoli, sul sistema dell’emergenza-urgenza, sulla prevenzione collettiva con particolare riguardo all’utilizzo delle risorse finalizzate e alla sicurezza sul lavoro, sull’integrazione sociosanitaria, sul piano sociale e sul piano povertà, e sulla sanità privata convenzionata.
«Con la firma del protocollo d’intesa – ha dichiarato il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Nicoletta Natalini – si rende formale e evidente un percorso di dialogo e confronto con le organizzazioni sindacali confederali e dei pensionati che già era stato avviato subito dopo la mia nomina a direttore generale dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli. Un percorso di condivisione dell’offerta sanitaria, dei bisogni dei cittadini, della programmazione dell’Azienda nell’ottica di un miglioramento costante dei servizi a beneficio dei cittadini-utenti, perché al centro della nostra azione deve sempre e comunque esserci il cittadino-paziente.
L’accordo di oggi è un punto di partenza, ma anche un traguardo raggiunto grazie all’impegno della Regione che, con la delibera del marzo scorso di recepimento di un protocollo d’intesa tra la giunta regionale e le confederazioni sindacali ha indicato alle Ast la strada da seguire e l’obiettivo da raggiungere».
«Sanità e salute sono fattori determinanti per lo sviluppo e la tenuta sociale della nostra comunità, incidono su benessere e qualità della vita – ha detto la segretaria generale della Cgil, Barbara Nicolai – il progressivo invecchiamento, la crescita delle cronicità in tutte le sue forme, il contesto economico con redditi da lavoro e da pensione sempre più bassi, spesso seguiti dalla rinuncia alle cure, evidenziano la difficoltà del nostro territorio in termini di salute, sanità e welfare. C’è l’esigenza e l’urgenza di un progetto per l’intero territorio che tenga insieme, riaffermando la centralità del pubblico, i servizi, la loro distribuzione e integrazione in reti territoriali.
Se il territorio deve diventare concretamente elemento centrale nella individuazione dei bisogni di cura e dell’offerta complessiva di salute, la firma, oggi, del protocollo sulle relazioni sindacali è, attraverso il tavolo di confronto e monitoraggio permanente tra Ast e organizzazioni sindacali, sicuramente uno strumento fondamentale».
«Il protocollo promuove relazioni stabili tra le parti – ha aggiunto la coordinatrice territoriale della Uil, Paola Luzi – basate su dialogo, trasparenza e collaborazione, per affrontare tematiche quali le politiche sanitarie, il personale, le liste d’attesa e la rete territoriale. L’incontro periodico delle parti è finalizzato a prevenire e risolvere conflitti e a garantire una programmazione efficace dei servizi per la cittadinanza».
«La salute nel territorio è una delle priorità da affrontare – sono state le parole della responsabile territoriale della Cisl, Maria Teresa Ferretti – tenendo conto delle molte difficoltà da superare che non riguardano solo la provincia picena. Il protocollo che sottoscriviamo ha la finalità di costruire un percorso di dialogo e partecipazione, in continuità con quanto firmato a livello regionale.
Le buone relazioni sindacali hanno sempre portato a ottimi risultati. Oggi, sicuramente, poniamo le basi per un lavoro condiviso e improntato sulle reali possibilità».
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