facebook rss

Export in calo e sciopero alla Beko, Anna Casini (Pd): «Acquaroli rimasto fermo di fronte a un sistema che si è modificato radicalmente e rapidamente»

LAVORO - La protesta indetta da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil coinvolge gli stabilimenti ex Whirlpool di Comunanza e Fabriano. La consigliera regionale: «Ogni giorno più evidente la necessità di un cambio di governo alla guida della Regione che focalizzi le politiche sul nostro artigianato di qualità che deve essere valorizzato e sostenuto con azioni mirate e non penalizzato con l'incertezza della politica e con i conseguenti lunghi tempi della burocrazia»
...

 

Anna Casini

 

Dai dati export rilevati dall’Istat per il primo semestre dell’anno, le Marche sono la regione che ha la flessione tendenziale più ampia -41,3%, in particolare a causa del crollo della vendita di farmaci alla Cina e al Belgio (leggi qui).

E sciopero, di due ore in ogni fine turno, negli stabilimenti Beko (ex Whirlpool) di tutta Italia, compreso quindi quello di Comunanza, indetto dai sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uiml Uil, oggi 12 settembre.

 

A riguardo è intervenuta la capogruppo regionale del Partito Democratico Anna Casini.

 

EXPORT«I dati – afferma la consigliera regionale dem – sono oggettivi e testimoniano la situazione di difficoltà strutturale della nostra regione, e purtroppo non si scorgono neppure all’orizzonte strategie per mitigare la tendenza da parte del governo Acquaroli.

Da quanto elaborato dalla Cgil – affonda la consigliera dem – si evidenzia inoltre che, depurando l’export regionale dal settore farmaceutico (da sempre locomotiva), la nostra regione è il fanalino di coda del centro Italia, ultima! ”
“I settori della meccanica e delle calzature sono quelli che segnano i dati peggiori: questo dovrebbe far interrogare il governo regionale sulla validità delle azioni messe in campo a supporto delle imprese marchigiane. Ma di cosa ci meravigliamo se per un bando sul sostegno alle micro e piccole imprese artigiane, a distanza di quasi nove mesi dallo scadere della presentazione delle domande, le imprese non sanno se saranno ammesse a finanziamento o meno? Nove mesi” incalza Casini “sono troppi, soprattutto per un settore che è stato il fiore all’occhiello delle Marche e che deve tornare a esserlo».

 

BEKO EUROPE – «Vogliamo conoscere il nostro futuro. Vogliamo entro settembre, secondo quanto promesso, la convocazione da parte del Governo per conoscere il piano industriale condiviso e che metta in sicurezza le fabbriche italiane»: queste le motivazioni che hanno portato i lavoratori degli stabilimenti Beko Europe italiani ad incrociare le braccia, per due ore a fine turno. 

 

Anna Casini: «Ai dati nefasti si aggiunge la questione Beko Europe che tra Fabriano e Comunanza occupa circa 1500 lavoratori tra diretti e indotto e i cui sindacati proprio oggi, 12 settembre, hanno organizzato uno sciopero. Prevenire è meglio che curare: per questo penso ci sia la necessità di chiamare a raccolta tutti gli stakeholder per costruire un nuovo modello di sviluppo e le relative strategie che devono però essere contestualizzate e cucite in modo sartoriale sulle attuali esigenze.

 

 

L’AFFONDO SU ACQUAROLI – «Ciò che mi sorprende – sono ancora le parole della Casini – è come Acquaroli riesca a far finta di nulla, fregandosene bellamente di come le Marche da regione virtuosa del centro Italia, sia diventata l’ultimo vagone del treno. Per questo penso sia ogni giorno più evidente la necessità di un cambio di governo alla guida della Regione che focalizzi le politiche sul nostro artigianato di qualità che deve essere valorizzato e sostenuto con azioni mirate e non penalizzato con l’incertezza della politica e con i conseguenti lunghi tempi della burocrazia».

«Acquaroli – conclude Anna Casini – di fronte a un sistema che si è modificato radicalmente e rapidamente, per cause note a tutti, è rimasto fermo e non ha avuto la capacità, non dico di anticipare perché sarebbe pretendere troppo, ma almeno di accompagnare le imprese attraverso cambiamenti epocali non con lo sguardo alle spalle ma al futuro. Questa è la sua più grave colpa: congelare le politiche per le attività economiche a 5 anni fa».

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X