Il 19 novembre è attesa la sentenza del processo a carico di un 43enne dell’hinterland ascolano, accusato di stalking nei confronti della sua ex compagna. L’uomo, difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, è già coinvolto in un altro procedimento per stalking nei confronti della stessa donna. Durante l’udienza più recente, la vittima ha confermato i fatti denunciati, risalenti al periodo tra marzo e aprile 2020, quando aveva deciso di interrompere la relazione. Dopo la separazione, l’uomo avrebbe iniziato una serie di comportamenti molesti e intimidatori, inviando messaggi minacciosi tramite WhatsApp. Tra questi, uno in cui alludeva alla morte del padre della donna e un altro in cui minacciava di tornare ad Ascoli con conseguenze peggiori.
Le minacce si sarebbero estese anche ai figli della coppia e, in un gesto ancora più inquietante, l’uomo avrebbe inviato foto di corde intrecciate a mo’ di cappio, accompagnate da una minaccia di morte. Nei messaggi vocali, l’uomo avrebbe detto che, se fosse tornato in città, l’avrebbe legata alla sua macchina e trascinata per 20 chilometri. Ha fatto anche riferimento a un episodio del 2014, durante il quale l’aveva realmente trascinata per i capelli sull’asfalto, un fatto oggetto di un altro processo a Spoleto.
L’uomo avrebbe inoltre minacciato il nuovo compagno della donna, presentandosi più volte sotto la sua abitazione e lasciando una busta di giocattoli nel cancello dell’ex suocera. La serie di episodi ha generato ansia e paura nella vittima, che ha confermato le accuse in tribunale, supportata anche dalla testimonianza di alcune sue amiche.
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