di Luca Capponi
Dopo la sortita sui social, la vicenda ha fatto il giro della città. Tre multe da 130 euro ciascuna nel giro di pochi mesi, tutte per le sedie color ocra che aveva acquistato per il suo locale sito in pieno centro storico e che aveva posizionato all’esterno in vista della bella stagione.
Paride Vagnoni, storico volto ascolano della ristorazione regionale, ha ottenuto l’effetto sperato: aprire un dibattito sull’arredo urbano e sull’applicazione che si fa del regolamento apposito.
«Quanto scritto nel regolamento comunale non è molto chiaro, anzi si presta a diverse interpretazioni e a giudizi personalizzati – spiega Vagnoni -. Anche perché in giro si vede di tutto: panchine verdi, chiostri messi all’esterno e mescite di birra lungo le vie. A noi hanno contestato una colorazione non consona ai cromatismi ed al contesto esterno».
Nello specifico, il “Regolamento per l’utilizzo delle superfici pubbliche e le tipologie di elementi di arredo urbano del centro storico soggetti a procedure di autorizzazione”, approvato nel 2015, dice che “Le sedute, con o senza bracciolo, saranno di forma semplice e lineare in modo da garantire l’integrazione formale e cromatica con le pavimentazioni e con gli elementi di facciata che concorrono a definire l’aspetto degli edifici e dello spazio urbano. Le tipologie di sedute dovranno essere preferibilmente impilabili”.
Per i colori, poi, si specifica che “le variazioni cromatiche consentite devono essere prevalentemente di tonalità scure e non entrare in contrasto con i valori cromatici dell’ambiente urbano“.
In merito a materiali, forma e dimensione: “Sono ammessi prodotti in metallo verniciato e alluminio satinato e legno di essenze naturali. Il disegno delle sedute deve essere sobrio e lineare, privo di decorazioni. La scelta tipologica deve essere in funzione della durata prevista della seduta assicurando una maggiore comodità ed ergonomia”.
Tra le prescrizioni, infine: “Non è consentito l’uso di resine e Pvc (leggera e deteriorabile) e/o manufatti che riportino forme pubblicitarie. Non è consentito lasciare pile di sedie nelle aree autorizzate e in quelle limitrofe”.
«Le nuove sedie che avevo comprato non sembravano per nulla sfacciate – continua Vagnoni – anzi, secondo il gusto di molti, compreso il nostro, si sposavano perfettamente con la colorazione interna del locale e con quella dei tavoli, dando luce alla via senza sfociare nel cattivo gusto. Erano piaciute a tutti. Eppure, dopo tre sanzioni, siamo stati costretti a rimuoverle e ad acquistarne altre di colore nero, con un esborso doppio».
«Non voglio fare polemica, ho pagato e mi sono messo in regola, adeguandomi alla norma – è la conclusione -. C’è una cosa che però mi ha lasciato l’amaro in bocca, cioè quella di essere stato segnalato da qualche collega, fatto di cui sono praticamente certo. Ebbene, dichiaro pubblicamente che in tanti anni di attività non ho mai fatto una cosa del genere e mai la farò, ho cercato sempre il confronto diretto, anche a costo di scontrami, ma non ho mai segnalato nessuno. Ci tengo ad avere un certo stile così come nel mio modo di lavorare ho sempre rispettato le regole tenendo condotte decorose e rispettose».
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