di Marco Braccetti
Nel tardo pomeriggio di domenica 22 settembre, lo chalet “Zodiaco” ha ospitato un incontro tra i baywatch sambenedettesi, nel corso della quale gli “angeli in canottiera rossa” hanno riconsegnate le attrezzature operative alla cooperativa che cura il servizio di salvamento a mare. Un passaggio simbolico, che segna la fine di questa importante garanzia di sicurezza balneare. Una fine, in verità, non totale. Ci sono chalet che, autonomamente, stanno pensando ad ulteriori giorni di presidio, fino a questa domenica: termine ultimo della stagione balneare 2024.
Ripercorriamo alcune tappe: quest’anno la fine del lavoro dei baywatch era fissata all’8 settembre; mentre la stagione balneare, come abbiamo detto, cesserà formalmente domenica 29. Ma, secondo le indicazioni della Capitaneria di porto, gli chalet che volevano continuare a offrire i servizi di spiaggia (ombrelloni, lettini e quant’altro) dovevano, necessariamente, garantire il salvamento. Una linea già manifestata la scorsa estate che, quest’anno, è stata affrontata a fine agosto, quando i rappresentanti della categoria balneare hanno proposto all’Autorità marittima un piano collettivo di prolungamento del servizio, scattato il 9 settembre e cessato ieri, domenica 22. Nella settimana tra il 22 ed il 29 settembre, ogni struttura decide da sé se mettere un bagnino di salvamento, oppure interrompere del tutto. Quasi tutti hanno optato per quest’ultima soluzione ma, come detto sopra, una manciata di chalet “irriducibili” è pronta per gli straordinari, tempo permettendo.
Mentre chiudevano l’accordo con la Capitaneria, i concessionari di spiaggia avevano in mente il meteo di settembre 2023: continue giornate di caldo e sole che spingevano centinaia di persone on the beach. Stavolta, proprio durante le ultime due settimane, si sono susseguite piogge torrenziali e temperature autunnali che hanno desertificato la riva. «Durante i giorni di prolungamento del servizio non abbiamo svolto alcun intervento di salvamento – riferisce il coordinatore sambenedettese dei baywatch Gianluigi Marinangeli -. L’acqua marina si è raffreddata repentinamente, disincentivando tante persone a tuffarsi. Ma, in generale, l’affluenza in spiaggia è stata ridotta al minimo dal meteo piuttosto negativo. In ogni caso, noi abbiamo avuto modo per testare, a livello operativo, questo nuovo periodo di lavoro. E’ stato un esperimento positivo che potrà essere ulteriormente affinato per la prossima stagione».
Secondo stime di Confesercenti, ogni chalet ha pagato una media di 300 euro per il prolungamento del servizio di salvamento, con i baywatch a guardia di uno spazio pressoché deserto. «A partire dal 2025, occorrerà fare un approfondimento per calibrare meglio questo servizio durante il finale di stagione», ragiona Giuseppe Ricci, titolare dello stabilimento Stella Marina, nonché presidente del sindacato Itb-Italia.
«Per noi – prosegue – la sicurezza balneare resta al primo posto, ma visto come stanno andato le cose, quei soldi potevamo investirli diversamente». Certo, nessuno ha la sfera di cristallo. Per questo, secondo Ricci, per settembre andrebbe ideato un sistema dinamico «da attuare in base al meteo ed alla reale affluenza di persone sulla spiaggia».
«Non capisco perché – è il cruccio di Ricci – nella fase finale della stagione, non si possa tornare alle aperture solo per “elioterapia”, con i cartelli informativi sull’assenza del servizio di salvamento, come avveniva tranquillamente fino a due estati fa. E non mi pare che in quel lungo periodo si siano verificati incidenti o gravi annegamenti in acqua. Anche perché, finché ci siamo noi concessionari, c’è sempre un presidio, pronto a intervenire in caso di bisogno».
Intanto, Marinangeli traccia un bilancio conclusivo dell’estate dei baywatch: «E’ stata una stagione impegnativa, nella quale il nostro personale si è fatto trovare sempre presente. Grazie al lavoro sinergico con Capitaneria di porto ed amministrazione comunale, abbiamo anche affrontato delle emergenze, riducendo i pericoli per i bagnanti prima che si verificassero situazioni davvero gravi». Il riferimento va soprattutto alla situazione del Pennello sull’Albula, su chi Cronache Picene ha scritto diversi approfondimenti nelle scorse settimane.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati