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Sportello Lea e tempi d’attesa: «La “pressione” da noi esercitata con le Pec all’Ast di Ascoli funziona»

ASCOLI - L'associazione rivela che con l'assistenza ai cittadini la diminuzione è di due terzi rispetto alla prenotazione tramite Cup, scendendo da 354 a 108 giorni di media. Si cerca un dialogo con la direzione
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Valentina Bellini, Maria Teresa Claser, Patrizia Ciccanti e Paola Mariani

 

 

di Peppe Ercoli

 

Una PEC ti salva la vita. Battuta a parte, sembra davvero che vadano così le cose quando si parla di tempi di attesa per l’erogazione del servizio sanitario visto che una comunicazione perentoria in posta certificata a Direzione e Urp dell’Ast di Ascoli riduce addirittura a un terzo il tempo di attesa.

 

Lo “Sportello Lea Tempo di Attesa”, ha diffuso dati significativi a quattro mesi dall’avvio del servizio di assistenza ai cittadini che hanno problemi con la sanità pubblica. E’ nato ad aprile scorso col sostegno anche dell’associazione “Sos Liste Attesa”.

 

Patrizia Ciccanti

 

Le referenti dello sportello Patrizia Ciccanti, Paola Mariani, Maria Teresa Claser e Valentina Bellini per il Partito Democratico, hanno reso noto che in questi mesi lo sportello ha seguito 52 persone (57% uomini e 43% donne, con un’età media di 66 anni) e 70 prescrizioni. Patrizia Ciccanti ha spiegato che, rivolgendosi direttamente al Centro Unico Prenotazioni, il tempo medio di attesa tra impegnativa e l’erogazione della prestazione è di 354 giorni, con punte anche molto più lunghe. Tuttavia, grazie all’intervento dello Sportello Lea, che invia una PEC alla direzione e all’URP dell’Ast di Ascoli riassumendo il problema della persona e le leggi esistenti, il tempo di attesa è sceso a 108 giorni. «Questo dimostra che la “pressione” esercitata sull’Ast ha avuto un effetto positivo» hanno detto.

 

Il 52% delle Pec ha avuto un riscontro e di queste l’89% un esito positivo. L’Ast ha contattato nel 24% dei casi direttamente al cittadino; rimangono in attesa il 24% delle Pec inviate dallo Sportello Lea.

Valentina Bellini e Maria Teresa Claser

 

Tra le inadempienze dell’Ast di Ascoli riscontrate dallo sportello, l’equiparazione delle visite di controllo alle prime visite, i tempi molto lunghi per un esame strumentale, i mancati rimborsi per chi deve rivolgersi alla sanità privata. «Si rifanno a una legge regionale che, a loro avviso, non prevede rimborsi, ignorando una norma nazionale che tutela chi deve rivolgersi alla sanità privata in caso di tempi d’attesa molto lunghi per un accertamento» ha spiegato ancora Ciccanti.

 

Lo Sportello Lea chiederà presto un incontro alla direzione dell’Ast di Ascoli per trovare un percorso comune in favore dei cittadini che si rivolgono alla sanità pubblica.

 

«Con questo sportello prendiamo di petto un diritto negato nei fatti – ha aggiunto Valentina Bellini (Pd) – Occorre un patto fra cittadini nel dire ‘no’ alla cultura del piacere personale e a reclamare invece un diritto».


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