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Vicenda tribunale di Ascoli, il fondo proprietario chiede l’immediata restituzione dell’immobile

ASCOLI - Presentato ricorso alla Corte d'Appello contro la decisione del giudice Paola Mariani di mantenere gli uffici giudiziari fino alla fine del 2026
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di Peppe Ercoli

Il futuro del Palazzo di Giustizia di Ascoli è sempre più incerto. La società immobiliare InvestiRE SGR, proprietaria dell’edificio, ha presentato ricorso in Corte d’Appello contro la decisione del tribunale di Ascoli che aveva stabilito la restituzione dell’immobile entro il 2026.

Il fondo immobiliare contesta la proroga di quattro anni concessa dal giudice Paola Mariani, ritenendola illegittima e chiedendo la restituzione immediata dell’immobile. La decisione finale spetta ora alla Corte d’Appello di Ancona, che dovrà stabilire se il Palazzo di Giustizia dovrà essere liberato subito o se potrà rimanere occupato fino alla fine del 2026.

La vicenda ha origine dalla scadenza del contratto di locazione nel 2022 e dal mancato rinnovo dell’accordo.

In caso di sfratto immediato, l’amministrazione della giustizia ad Ascoli potrebbe subire un grave rallentamento, in quanto gli uffici giudiziari dovrebbero trovare una nuova sede in tempi molto brevi.

Il Palazzo di Giustizia di Ascoli è un edificio storico e architettonicamente rilevante, con un vincolo che ne impone l’utilizzo esclusivo per scopi giudiziari, in base a quanto stabilito dalla famiglia che donò il terreno per la sua costruzione. La sua eventuale alienazione o cambio di destinazione d’uso solleverebbe numerose questioni, sia dal punto di vista legale che storico-culturale.

Nessun problema invece per il cosiddetto “Palazzo di vetro” in via Marini; gli uffici che vi sono ospitati (Agenzia delle Entrate, Conservatoria, Provincia, etc.) hanno già trovato una nuova collocazione dove traslocare e quindi presto libereranno l’immobile al Pennile di Sotto, anche questo di proprietà del Fondo InvestiRe SGR.


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