facebook rss

Senza un’ala e parte del becco: “mutilato” il piccolo gabbiano artistico del Molo Sud

SAN BENEDETTO - L’opera, realizzata a quattro mani da Marcello Sgattoni e Remo Croci, è stata pesantemente danneggiata. L’episodio riaccende i riflettori sulla (scarsissima) tutela delle installazioni artistiche in quello che, teoricamente, dovrebbe essere un importante museo cittadino
...

L’opera danneggiata

 

di Marco Braccetti

 

L’incuria per il patrimonio artistico sambenedettese vola sorretta da un’ala spezzata. Brutto episodio quello accaduto, probabilmente, nella notte tra mercoledì 25 e giovedì 26 settembre, quando è stato danneggiato il piccolo gabbiano collocato lungo il Molo Sud, sulla passeggiata del “Mam”: Museo dell’Arte sul Mare. Si tratta di un’opera in legno e terracotta, realizzata a 4 manio dal maestro Marcello Sgattoni e da Remo Croci: giornalista con la vena artistica.

 

Molto probabilmente si è trattato di un atto vandalico, ma non si può escludere che sia stata una rottura accidentale. L’opera – estemporanea, dunque non inserita nel catalogo ufficiale del “Mam” – era stata collocata sul posto poco prima di Ferragosto e, da allora, aveva attirato la curiosità di tante persone, tra residenti e turisti.

 

In molti, oggi, si sono detti rattristati per quanto accaduto ed auspicano che il piccolo “cucale” – gabbiano in dialetto sambenedettese – possa presto essere restaurato.

 

L’Amministrazione comunale, per bocca del vicesindaco e assessore al decoro urbano, Antonio Capriotti, sottolinea di non essere a conoscenza dell’accaduto. Anche perché la zona è sguarnita da telecamere.

 

Comunque sia, l’episodio riaccende i riflettori sulla fragilità e sull’incuria che, troppo spesso, caratterizzano il patrimonio artistico sambenedettese. Senza allargare troppo lo sguardo, basta ripercorrere alcune pessime situazione avvenute proprio lungo il Molo Sud. Lo scorso luglio, era stata vandalizzata la statua di  Jonathan Livingston.

 

Pochi mesi prima, danneggiata (non si sa se volontariamente o accidentalmente) pure l’opera tridimensionale “Nautilus”, realizzata giusto un anno fa dal gruppo artistico “Earth”: Alfredo Celli, Giancarlo Costanzo e Fabrizio Mariani. Nel 2021,qualche mano anonima imbrattò il murale “Night has fallen”, realizzato nel 2013 da un creativo sudafricano che si firma Faith47, nell’ambito nella tradizionale rassegna “Pittura Viva” che da anni richiama in Riviera street artists da tutto il mondo.

 

Nel 2015 venne asportata la barchetta rossa che campeggiava sul masso-scultura di Pietro De Scisciolo: opera creata durante il simposio organizzato dall’architetto Piernicola Cocchiaro, che commentò in maniera drastica l’accaduto: «Gli imbecilli hanno colpito ancora!». Un commento valido per tutti gli episodi simili passati e futuri.

 

Sì, futuro. Perché se non si prenderanno provvedimenti, certe dinamiche sono fatalmente destinate a ripetersi. Cosa si potrebbe fare? La strada era stata tracciata dallo stesso Cocchiaro, premiato nel 2021 con l’onorificenza cittadina del Gran Pavese Rossoblù. «Durante la cerimonia di consegna del Gran Pavese – disse al tempo il noto creativo – ho chiesto al sindaco di dotare il Museo d’Arte sul Mare di tutte le peculiarità di un museo». Dunque, in primis, di un sistema di video-sorveglianza.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X