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Bolkestein, Ricci: «Ho venduto un appartamento, fatto 250mila euro di debito e devo competere con i miliardari?»

SAN BENEDETTO - Il presidente Itb ascoltato in Regione: «Non parliamo più coi politici ma ci affidiamo agli avvocati, impugneremo gli atti. Hanno cambiato le leggi che ci hanno portato a investire e adesso ci tolgono le nostre imprese, andando oltre persino il dettato dell'articolo 11 della Direttiva. Quando ci manderanno via cosa faranno le 30 mila famiglie del settore?»
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Giuseppe Ricci in audizione in Regione e gli ombrelloni chiusi lo scorso 19 agosto per protesta contro la Bolkestein

 

L’estate è praticamente finita – il meteo segnala un definitivo peggioramento a partire da sabato 28, dopo la breve pausa calda di questa settimana – e il tema della Direttiva Bolkestein resta al centro della discussione del sistema balneare italiano, alla luce del decreto del governo Meloni con il quale si è definito che le aste per l’acquisto delle concessioni demaniali debbono svolgersi entro il 2027.

 

Giuseppe Ricci, concessionario di spiaggia sambenedettese e presidente dell’associazione Imprenditori Turistici Balneari, è stato ascoltato lo scorso 27 settembre da alcuni esponenti della Regione Marche, tra cui la capogruppo consiliare del Partito Democratico Anna Casini, in merito alla questione.

 

«Vogliono togliere il lavoro a gente come noi che se l’è procurato dal nulla, bonificando delle aree che prima erano incolte, dove c’era solo immondizia. In qualsiasi altro posto ci avrebbero dato la medaglia per aver trasformato un’area improduttiva in una impresa. Davanti al mio chalet ci sono alberghi, locali, dove prima c’era l’acqua: chi ha dato loro quella proprietà? Perché noi no? Siamo il fiore all’occhiello dell’industria nazionale: il mare non fallisce, mentre altri prendono sovvenzioni pubbliche, noi veniamo cacciati».

 

«E’ un qualcosa che va perseguito penalmente: per questo la mia associazione – ha continuato – Itb, ha smesso di trattare coi politici. Ognuno dall’esterno predicava il bene e poi andava a governare cambiando da così a così. Mi domando: esiste davvero qualcosa come il dio denaro per far cambiare la testa a questi politici? Non c’è altra spiegazione. Cosa c’è che impedisce che si possa dare ai balneari quello che spetta a loro di diritto, ovvero la propria impresa?».

 

«Io per realizzare la mia impresa mi sono venduto un appartamento a Grottammare e ho preso un mutuo da 250 mila euro, e adesso devo competere con il primo miliardario? Adesso mi dicono che hanno scherzato? Non è possibile, ho fatto tutto in forza alla legge. Poi hanno cancellato l’articolo 37 del Codice della Navigazione e l’articolo 10 della legge 88 che mi dava il rinnovo automatico: “Adesso non hai più nulla, Ricci“, mi dicono, devo gareggiare prendendo un altro mutuo contro chi ha valige di banconote da 100 euro».

 

«Allora ci stiamo attrezzando con gli avvocati, perché il decreto del governo Meloni è una porcheria indescrivibile. L’avvocato mi diceva che ci sono delle possibili impugnazioni, avendoci tolto persino le certezze di legge che avevamo. Però stanno facendo di più, oltre persino la Direttiva Bolkestein, che all’articolo 11 scrive chiaramente che le concessioni non hanno una durata limitata e quindi anche le nostre licenze hanno una durata illimitata. Quindi volete far rispettare la Bolkestein ma quando dice che posso andare avanti nella mia attività la Direttiva non viene rispettata. Ma scherzate? Qui si tratta della vita di 400-500 mila persone. Ma cosa ci fate fare dopo? Ci levate il lavoro, ci levate l’impresa, e quale sistemazione ci date?» ha terminato la sua esposizione Ricci.


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