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Maria Marconi Sciarroni e le recinzioni che non piacciono a tutti: «Contro ladri e teppisti, gli chalet possono solo barricarsi»

SAN BENEDETTO - E’ la linea della titolare dello chalet “Lido del Pescatore”, uno di quelli danneggiati dall’ultimo raid di furti: «C’è chi vorrebbe i nostri spazi aperti e accessibili 12 mesi l’anno, ma di fatto è impossibile con tutto quello che succede»
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La finestra del “Lido del Pescatore” danneggiata dai malviventi

 

di Marco Braccetti

 

Chalet che si barricano: una necessità contro ladri, teppisti e balordi. E’ la linea di pensiero di Maria Marconi Sciarroni: titolare dello stabilimento “Lido del Pescatore”, uno di quelli colpiti dal raid realizzato nelle prime ore di sabato 28 settembre.

 

«Quanto accaduto dovrebbe far riflettere tutte quelle persone che vorrebbero gli spazi degli chalet pienamente accessibili anche in inverno – afferma la donna -. Purtroppo ci troviamo alle prese con un contesto sociale difficile e dobbiamo tutelarci». Insomma, gli operatori del comparto balneare si preparano a mettere le recinzioni, per proteggere le loro attività: «Già così – prosegue – è capitato che durante l’inverno ci ritroviamo con effrazioni, di gente che va a dormire nelle strutture». Per carità, Marconi Sciarroni non vuole criminalizzare chi non ha un posto dove passare la notte, ma se si fanno dei danni le cose cambiano. In quest’ottica s’inserisce l’ultimo episodio ladresco.

 

«Hanno tagliato la zanzariera di una porta che non sono riusciti ad aprire, così hanno puntato su una finestra che sono riusciti a scardinare e da lì sono entrati» racconta ancora Marconi Sciarroni, che non era in città nella giornata del fattaccio. «Da quello che mi hanno riferito i gestori – continua la donna – è stato portato via qualcosa, ma parliamo di poco, compresi quei pochi soldi che c’erano nel fondo-cassa. Il problema sono i danneggiamenti alla struttura».

 

Oltre al “Lido del Pescatore” ed al ristorante-chalet “Il Pescatore” di Marco Calvaresi, nel mirino dei ladri notturni anche lo stabilimento “La Serenella”. «Qui da me non sono riusciti a entrare – dice il patron Serafino Novelli – l’allarme li ha messi in fuga; però hanno sfondato il vetro di una porta laterale, utilizzando una grossa mattonella, di quelle che si usano per le passerelle in spiaggia». I carabinieri sono al lavoro, raccogliendo tutti gli elementi utili per arrivare ad identificare i protagonisti di queste azioni.


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