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Ascoli-Rimini, parla Righi: «La squadra l’ho costruita io e la colpa è mia, avanti con Ledesma»

CALCIO - Il diesse si è presentato in sala stampa dopo il ko interno contro i romagnoli: «Le scelte fatte in estate non stanno pagando, ma non si può giudicare come se dovessimo stravincere il campionato. Qui è stato iniziato un percorso diverso». Sulla prestazione: «Difficoltà evidenti, ma fino allo 0-1 siamo stati noi i più pericolosi»
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Il direttore sportivo Emanuele Righi in sala stampa nel post partita di Ascoli-Rimini

di Salvatore Mastropietro

 

Il terzo ko in sette partite di campionato, per un bottino totale di otto punti che fanno scivolare l’Ascoli nella parte sinistra della classifica, ha contribuito ad inasprire ulteriormente gli animi nell’ambiente bianconero. Se Massimo Carrera e qualche singolo erano stati fino a qualche giorno fa i maggiori destinatari delle critiche dei tifosi, ormai sul banco degli imputati è finito inevitabilmente anche il direttore sportivo Emanuele Righi, a cui è stato dato mandato questa estate dalla proprietà di costruire una rosa con il vago obiettivo di centrare i playoff.

 

Alcune delle dichiarazioni rilasciate alla vigilia di Ascoli-Rimini avevano fatto storcere il naso a molti, ma il direttore sportivo è tornato a parlare anche nel post partita in qualità di responsabile dell’area tecnica. «Ho visto un Ascoli che ha provato a fare tutto ciò che era stato preparato», ha esordito il diesse. «La squadra l’ho fatta io e mi assumo la responsabilità, la colpa è del sottoscritto. Sono qui perché non mi sembrava corretto che il mister arrivato da due giorni facesse da parafulmine. I giocatori li ho scelti io, sapevo che potevano esserci delle difficoltà e adesso le difficoltà sono sicuramente maggiori rispetto a quelle che ci aspettavamo».

 

Righi entra poi più nel dettaglio dell’attuale situazione e della prestazione odiena: «L’Ascoli, essendo l’Ascoli, dovrebbe partire per vincere il campionato e tutti i giudizi sono legati a questo assunto. Tuttavia non è così perché qui è iniziato un qualcosa di diverso rispetto al passato. C’è stato un cambio di percorso, poi è chiaro che i risultati stanno mancando. Oggi comunque non ho visto un predominio del Rimini, la mia sensazione è che qui non si conoscono i valori reali delle rose. Il Rimini è una squadra importante e tosta, che oggi è riuscita a sfruttare le proprie occasioni in un momento in cui a noi è girato tutto male. Si è fatto male il nostro difensore più importante e Ledesma è stato costretto ad utilizzare l’ultimo slot di sostituzioni.

 

Per il resto – continua Righi – è evidente che le scelte fatte a centrocampo da me non stanno pagando, ma bisogna tenere conto che qui c’è un progetto diverso rispetto a quello che prevede che l’Ascoli domini il campionato di Serie C. Ci proviamo ovviamente, ma il lavoro fatto è stato scelto in un altro modo. Se devo prendermi responsabilità per il passato me le prendo… Io sono a completa disposizione della società dal primo giorno e ci sarò fino all’ultimo, non sarò mai un ostacolo per l’Ascoli e non sono uno che difende il proprio contratto. La tifoseria sta vivendo un periodo difficile e lo comprendo, ma non bisogna dimenticare le condizioni in cui abbiamo lavorato a giugno e luglio e non sono tutte imputabili alla proprietà».

 

Sulle scelte di formazione e la posizione di Ledesma, Righi risponde: «Abbiamo sei esterni perché la squadra inizialmente avrebbe dovuto giocare con tre punte. L’allenatore ha ritenuto opportuno giocare con un’altra maniera e io assecondo le sue scelte. Criticarlo o dargli delle responsabilità oggi è ingiusto. L’idea nostra è di andare avanti con Ledesma, non ritengo che la formazione sia sbagliata. Ledesma è l’allenatore dell’Ascoli, non si tratta di una fiducia di giornata in giornata, poi è chiaro che i risultati avranno il proprio peso. I dati sono eloquenti, siamo in ritardo e dovevamo fare più punti. Nel secondo tempo fino allo 0-1 siamo stati noi la squadra più pericolosa».

 

Nelle numerose difficoltà dell’attuale organico, il centrocampo è sicuramente il reparto in maggiore sofferenza allo stato attuale: «Varone rientrerà domenica prossima. Tornare sul mercato? Stiamo lavorando fin dal primo giorno e anche il 30 agosto abbiamo provato a fare qualcosa, ma non ci si può aspettare finché ci sarò io che l’Ascoli sarà sfondato economicamente. E’ inutile andare a strapagare dei giocatori in questo momento. A centrocampo a inizio anno abbiamo fatto la scelta di valorizzare Bando ed è per questo che sono state prese queste decisioni. Non andrò a prendere un giocatore normale o un giocatore con ingaggio che rischia di mettere in difficoltà il club. La classifica? Sono preoccupato dal fatto che dobbiamo crescere».


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