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Tessile e moda, rinnovo del contratto collettivo: aumento salariale dell’1,2%. «Un segnale di grande rilevanza»

ECONOMIA - L’accordo interessa complessivamente 1.540 imprese che occupano 10.208 lavoratori ed è in vigore dal 1 ottobre con validità per 4 anni. E' stato sottoscritto nella sede dell’Ebam Marche tra le Confederazioni datoriali regionali Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai, e le Federazioni sindacali regionali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil
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La firma dell’accordo

 

Prosegue la stagione di rinnovi contrattuali e a beneficiare della sottoscrizione nella sede dell’Ebam Marche dell’accordo tra le Confederazioni datoriali regionali Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai, e le Federazioni sindacali regionali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil sono i lavoratori delle aziende artigiane che applicano il Ccnl Area tessile-moda, chimica e ceramica che rientrano nella sfera di applicazione dei seguenti comparti: tessile, abbigliamento, calzature, pulitintolavanderie, occhialeria-ottica, chimica, gomma-plastica e vetro-ceramica.

Nelle Marche esso rappresenta un settore primario della produzione artigianale regionale il cui rinnovo del contratto collettivo regionale interessa complessivamente 1.540 imprese che occupano 10.208 lavoratori.

 

Qualità di processo e di prodotto, trasferimento di tecnologie, reperimento e valorizzazione delle risorse umane, gestione manageriale delle imprese, sostegno alla commercializzazione, allo sviluppo e all’internazionalizzazione sono le condizioni da affrontare per reggere le sfide competitive di un settore che fronteggia processi di delocalizzazione produttiva e di internazionalizzazione.

 

Per il raggiungimento di questi obiettivi è necessario il rilancio di politiche di settore, attraverso la concertazione di politiche attive, la contrattazione, l’aggregazione di imprese e la bilateralità definendo ed incentivando percorsi finalizzati ad una collaborazione sempre più stretta tra le piccole e microimprese e alla creazione di consorzi e “unioni di filiera”. L’accordo è stato salutato dalle parti datoriali e sindacali come un fondamentale snodo che riguarda i temi della contrattazione sul salario, welfare, sulle maggiori tutele sulla salute e sicurezza sul lavoro.

 

«Consideriamo l’artigianato ed al suo interno il comparto della moda, una componente essenziale per l’economia e la società regionale, ai primissimi posti a livello nazionale e regionale per incidenza sugli indicatori economici ed occupazionali, nonostante le difficoltà congiunturali e strutturali finanziarie ed economiche evidenziatesi negli ultimi annidice Riccardo Battisti in rappresentanza della parte datoriale dei firmatarie per questo salutiamo l’accordo sottoscritto con grande favore che conferma la stagione di positiva interlocuzione che ha maturato recentemente la firma sul altri rinnovi contrattuali».

 

L’accordo sottoscritto garantisce a tutti i lavoratori artigiani della regione un aumento dell’1,2% mensile sui minimi tabellari, inoltre per l’anno 2024 al riconoscimento di 110 euro di welfare nel mese di novembre per tutti i dipendenti.

 

«Come organizzazioni sindacali del settore artigiano moda, gomma-plastica e chimica ci riteniamo soddisfatti per il raggiungimento dell’accordo per il rinnovo del contratto integrativo regionale – aggiungono Linda Bracalente e David Visani per Filctem-Cgil, Francesco Interlenghi per Femca-Cisl e Manuel Broglia per Uiltec-Uil –. Questo risultato, raggiunto dopo diversi anni dall’ultimo rinnovo, rappresenta un segnale rilevante in un contesto particolarmente difficile per il settore, che continua a essere fortemente condizionato dalla crisi economica e dalle incertezze del mercato. Nonostante il quadro economico complesso, il rinnovo del contratto introduce un aumento salariale dell’1,2% sul montante contributivo, a partire dal mese di ottobre. Questo incremento rappresenta un passo significativo verso la tutela del potere d’acquisto dei lavoratori, riconoscendo gli sforzi e l’impegno profuso in un periodo di grande difficoltà».

 

Contestualmente le parti sociali del settore tessile abbigliamento calzature pelli e cuoio hanno sottoscritto anche un avviso comune proponendo per le imprese uno strumento in deroga che preveda una prestazione specifica per tutti i lavoratori posti in stato di crisi, rilevato che il 50% delle imprese di settore stanno ultimando l’unico ammortizzatore sociale a disposizione.


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