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Domiciliari per Lovisolo per gli scontri di Roma. «Non ho aggredito nessuno»

ROMA - L'accusa aveva chiesto il carcere per il 24enne imputato di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il processo proseguirà a novembre
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Le concitate fasi dell’arresto di Lovisolo impresse in un video visibile sul web

 

Tiziano Lovisolo è stato processato oggi (lunedì 7 ottobre) per direttissima davanti al tribunale di Roma a seguito degli incidenti di sabato scorso durante una manifestazione a sostegno del popolo palestinese, in guerra contro Israele.  Il giudice ha convalidato il suo fermo e rinviato a novembre per la prosecuzione del dibattimento che si celebra con rito direttissimo. Il 24enne è stato posto agli arresti domiciliari nonostante il pubblico ministero avesse chiesto la detenzione in carcere.

 

Lovisolo era a Roma, in Zona Piramide, per la manifestazione a sostegno della causa palestinese. Un ritrovo (organizzato senza il “nulla-osta” dalle autorità di pubblica sicurezza) partito inizialmente in modo pacifico e poi sfociato nel caos. Il giovane ha riferito di essere stato travolto dalla calca, smentendo di far parte di gruppi organizzati. La polizia, al contrario, ritiene che Lovisolo sia un elemento della galassia anarchica e che, incappucciato, abbia attaccato un agente, ferendolo.

 

La Procura di Roma lo accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, Lovisolo al giudice ha detto che «quando ho visto che la situazione stava degenerando ho tentato di uscire dalla manifestazione, ma i varchi erano chiusi. Quindi mi sono trovato nei tafferugli e sono stato anche malmenato dalle forze dell’ordine ma non ho aggredito nessuno».

 

Nei prossimi giorni l’avvocato difensore Caterina Calia farà richiesta di attenuazione della misura cautelare, in attesa della prossima udienza del processo, fissata a novembre.

 

La notizia dell’arresto del giovane (conosciuto anche negli ambienti dello stadio sambenedettese per la sua fede rossoblù) ha avuto un grosso impatto sulla comunità locale. Incredulo della situazione  il sindaco di Monteprandone, Sergio Loggi, che così ha commentato, a caldo, l’arresto del suo giovane concittadino: «Conosco da sempre Tiziano e la sua famiglia. È un ragazzo tranquillissimo, non so come sia potuto accadere».

 

Fidanzato con una ragazza di origini palestinesi,  Lovisolo si è laureato lo scorso anno in Scienze politiche a Urbino; proprio nella città ducale aveva consolidato rapporti nel collettivo “Spazio Sbago”. Un gruppo dal quale, subito dopo l’arresto, è arrivata l’esortazione a «organizzarsi contro questo sistema repressivo che si accanisce contro chi resiste». Durante l’udienza, nell’area del Palazzo di Giustizia di Roma, si è svolto un presidio con decine di persone che hanno manifestato la loro vicinanza a Tiziano, compresa la fidanzata che lo ha sempre difeso.


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